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L'ALLEVAMENTO E' PASSIONE, LA SELEZIONE E' ARTE, solo la conoscenza e l'esperienza fanno i veri campioni
 
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Articolo estrapolato da "Professione Veterinaria"

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2012 20:51
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07/04/2012 03:58
 
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Dalla lettura di questo articolo e delle relative conclusioni, abbiamo dunque evinto:
1) Che l'unica cosa che conta nell'allevamento, al di là delle belle chiacchiere di contorno, é il "reddito", cioé, sostanzialmete, la produzione in termini QUANTITATIVI;
2) Che l'opinione pubblica che, giustamente, si é scandalizzata nel vedere poveri esseri viventi tenuti in condizioni infernali, é orientata in modo tendenzioso da oscuri "personaggi" (gli animalisti) rei di preoccuparsi più di benessere animale (e conseguentemente anche nostro visto che certi prodotti ce li mangiamo) e meno di produttività (perché al mondo non esiste solo il vil denaro, anche se non se ne può fare a meno.. ma anche l'etica ed il principio che dovrebbe - anzi - venir prima);
3) che sistemi di allevamento naturale, mettono in pericolo la salute animale in quanto animali creati geneticamente per la produzione, non sarebbero in grado di vivere bene in condizioni "naturali" (avete mai visto le ovaiole che si comperano ai consorzi e che molti di noi mettono sul loro fazzoletto di terra - animali invincibili, perché vaccinati contro tutto addirittura in ovo - amalarsi di qualunque cosa e morire sol perché non allevate nelle gabbie?? [SM=g7342] Ed in questo articolo di ovaiole si parla, non di broiler);
4) che, come gli adulti, anche i pulcini nati negli schiuditoi non sarebbero in grado di sopravvivere bene in condizioni "naturali", cioé fuori dalle batterie (dei maschi tritati vivi oppure buttati vivi nei sacchi neri durante le operazioni di sessaggio però non si parla..Quelli certo non sopravvivono che poche ore, tempo di asciugarsi, quindi ogni discorso collegato all'opportunità dell'uno o dell'altro allevamento non li riguarda);
5) Che per animali perennemente tenuti al chiuso, vedere un filo d'erba e magari mangiarlo, é una condizione pericolosa (per chi?) e stressante e soprattutto potenzialmente foriera di malanni di ogni tipo (non sono pericolose, però, le farine animali che si somministrano nei mangimi per aumentare la quota proteica ed accrescere la produzione);
6) che, fuori dalle gabbie delle batterie, le condizioni di igiene e benessere di queste galline non possono che peggiorare;
7) che il consumatore che scegliesse uova di galline allevate a terra (e qui non si distingue quindi questa espressione é riferibile a tutti noi che alleviamo e mangiamo le nostre produzioni), butterebbe inutilmente i suoi soldi per un prodotto potenzialmente pericoloso dal punto di vista batteriologico, un prodotto che, dunque, sarebbe meglio evitare a beneficio e vantaggio di quello delle galline allevate in batteria.

Tanto per fare, come al solito, una chiosa con la considerazione della serva.. [SM=g7375]
Qualcuno potrebbe far notare a questi signori una banalità tra le molte che un qualsiasi contadino potrebbe sciorinare, cioé che il sapore dell'uovo proveniente da allevamenti intensivi non sa..di uovo.
Non sa di nulla!
.
[Modificato da pushok-mc 07/04/2012 04:02]
http://ilsognodellabarbuta.it/
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