P.S, siccome sono al museo a orario continuato e notturno perchè nella nostra sala conferenze ospitiamo il saggio di fine anno della scuola di musica (sapete quelle menate tipo cultura e scienza) ti posso registrare i concerti, ti assicuro che quello dei corsisti violini del primo anno potrebbe uccidere un elefante sordo, io sono due giorni che li ascolto e non ne posso più, nessun predatore potrebbe reggere tanto; ho notato che tutti i nostri mustelidi congelati per la ricerca si sono liquefatti all'istante per il trattamento!!
cliveclive, 14/06/2012 00.34:
Oggi nuova visita e nuovo cadavere, di cui non inserisco la foto per evitare di essere ripetitivo e di diffondere materiale horror.
Ho comunque ristretto le ricerche e forse ho trovato il punto da cui entra la stramaledetta bestiaccia: sui vetri impolverati di una finestra ho trovato le "sgommate" prodotte dalle zampe del predatore, dovute al fatto che la finestra (vasistas) era socchiusa e lui non riusciva ad entrare se non arrampicandosi sui vetri, cosa che è riuscito a fare.
Allego le foto dei vetri, giusto per far vedere le dimensioni delle zampe, che sembrano piccole, per cui penso sempre di più ad una donnola. Notate tra l'altro la rete che copre il telaio: in effetti c'erano un paio di punti in cui era più allentata e il passaggio potrebbe essere avvenuto da lì. Ovviamente oggi ho provveduto a ripristinare il tutto e ora non può passare niente che sia superiore al centimetro.
Ho anche messo una lampada che si accende dieci minuti ogni ora. Purtroppo il timer in mio possesso non si può regolare per tempi inferiori.
Domani porterò il mio Ipod e il suo amplificatore e lo lascerò acceso 24 ore su 24. Probabilmente metterò a ripetizione una trasmissione radiofonica in podcast di Barbara Alberti, che fa sempre la sua porca figura.
Un amico mi ha consigliato di mettere Radio Maria, così in caso di ulteriori decessi ci sarebbe il rosario in tempo reale...
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Animula vagula blandula,
Hospes comesque corporis
Qua nunc abibis in loca
Pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos...
(Publius Aelius Traianus Hadrianus)