tratto da:
www.dogoargentinoorsobianco.com
Il 1955 segna l’inizio di un periodo oscuro per la storia del dogo a cui seguirà l’epoca della ricostruzione. Infatti, nel momento stesso in cui la razza cominciava ad essere conosciuta ed apprezzata, due tragici eventi si susseguirono. Antonio Martinez, durante una battuta di caccia, viene tragicamente assassinato insieme all’amico don Esteban Gerich; La morte del Dr. Antonio produce desolazione in tutto il paese, specialmente a Cordoba dove il medico godeva di grande e meritato prestigio per le condizioni personali di uomo generoso e signorile, onorato professore, medico disponibile ed altruista, devoto padre di famiglia.
Il fratello Agustin, intanto, dopo aver partecipato ad una rivoluzione, veniva imprigionato per motivi politici.
Fortunatamente i duri anni di prigionia non minarono la passione per l’allevamento. Tornato in attività nel 1957, Agustin, decise di porgere al fratello defunto Antonio, il miglior omaggio che avrebbe potuto rendergli: continuare l’allevamento e la diffusione del Dogo Argentino.
A Cordoba però era ormai impossibile reperirne anche un solo esemplare. Si rivolse quindi a vecchi amici e cacciatori della provincia de La Pampa, San Luis. Dopo aver acquisito degli esemplari provenienti dagli allevamenti di “Santa Isabel “ e “del Totoralâ€, si trasferì ad Esquel dove riprese la ricostruzione della razza, iniziando nel frattempo, la dura battaglia per il riconoscimento ufficiale.
Sempre con molta passione per la discussione e il rispetto per le persone.
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