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decreto del 25 giugno 2010

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2010 22:36
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21/09/2010 15:20
 
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ciao a tutti,

qualcuno di voi ha letto il decreto del ministero della salute del 25 06 2010, pubblicato nella gazzetta ufficiale del 23 agosto 2010 n°196?
Parla delle misure di prevenzione, controllo e sorveglianza del settore avicolo rurale, dove per allevamento rurale si intendono luoghi privati dove si allevano meno di 250 capi.
Fa riferimento ad allevamenti di svezzamento ovvero allevamenti in cui il pollame è allevato solo per una parte del ciclo e poi è destinato a filiera rurale.
Inoltre dice che le aziende che commercializzano in ambito extraregionale devono essere accreditate (specifica come).

21/09/2010 21:49
 
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no io non l'ho visto...immagino che in internet si trovi , giusto? ...l'argomento è interessante
21/09/2010 22:33
 
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pubblica il link , ho avuto dificoltà a trovarlo !!!
21/09/2010 23:12
 
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Gentilmente sarebbe opportuno che qualcuno che l'ha letto ne pubblicasse il link.

G.
22/09/2010 08:18
 
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gazzette.comune.jesi.an.it/2010/196/3.htm
I link in fondo contengono le 4 pagine dell'allegato A.

Non riguarda il privato (se ha meno di 250 capi), ora chiamato allevatore rurale. Solo le aziende avicole e gli allevamenti di svezzamento che le forniscono.

Curioso l'obbligo di non far rientrare in azienda i capi portati a fiere ed esposizioni, e tenere gli anatidi lontani.
[Modificato da banter 22/09/2010 08:30]
23/09/2010 09:27
 
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Scusate se non ho messo il link.
Non sarei sicuro che non interessa il privato in quanto riguarda tutti quelli che commercializzano in ambito rurale gli avicoli.
Sarà interessante come lo interpretano le ASL.
23/09/2010 13:44
 
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Re:
federico6868, 23/09/2010 9.27:

riguarda tutti quelli che commercializzano in ambito rurale gli avicoli




Ma se "commercializza" non è privato, no?
23/09/2010 14:10
 
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Anche tu quando vendi commercializzi.
23/09/2010 22:31
 
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Re:
federico6868, 23/09/2010 14.10:

Anche tu quando vendi commercializzi.



Io non vendo, tantomeno interregionalmente, non fornisco aziende/svezzo, non ho più di 250 capi.
27/09/2010 10:41
 
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ciao Banter,

scusa rispondo solo ora, ma il fine settimana non tocco PC.
La questione non era riferita a te, ma volevo cercare di capire se c'erano possibilità che questo Decreto avesse ripercussioni su nostri piccoli allevamenti.
Qui secondo me si parla di allevamenti che non superano i 250 capi, e visto che si fa riferiemnto al settore rurale, chi di noi vende soggetti giovani (anch)e uno ad altri può essere inteso come svezzatore. Magari mi sbaglio (spero di sbagliarmi)
27/09/2010 11:08
 
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a seguire le leggi e le normative vigenti nessuno di noi potrebbe cedere ad altri niente, primo perchè se vendiamo dobbiamo essere in regola con le vaccinazioni e molti compreso io nn le fanno, se ne ricaviamo un guadagno anche minimo andrebbe dichiarato al fisco e quindi dico che tutti noi vendiamo qualcosa ma se lo si vuol fare seguendo alla lettera le leggi nn lo potremo fare.
quando fate denuncia di allevamento rurale all'asl dichiariamo che i polli e i prodotti sono destinati all'autoconsumo e quindi nn alla cessione o alla vendita.
certo è che se vendo un pollo ad un contadino o ad un allevatore o 2 anatre nn mi sento fuorilegge perchè il guadagno se così lo vogliamo chiamare è irrisorio e copre giusto appunto le spese.
27/09/2010 22:36
 
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Re:
taccioka, 27/09/2010 11.08:

nn mi sento fuorilegge perchè il guadagno se così lo vogliamo chiamare è irrisorio e copre giusto appunto le spese.



E se si tratta di attività occasionale, non dovrebbe concorrere a formare la base imponibile. Poi insomma uno sa se di fatto la sua è un azienda, anche se fa tutto in nero e senza carta, e se deve preoccuparsi.

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