nuvola.64, 05/10/2011 22.46:Invece io so di cosa parli e ho visto e sentito allevatori di razze rare con lo stesso problema che diminuiscano oppure assenza delle penne assiale e anche i remiganti primari che erano meno di 7, oppure meno di 5 penne. Causa principale è l'allevare con soggetti troppo apparentati e di mancanza di introduzione di soggetti nuovi ogni tanto. Non hanno avuto abbastanza galli per cambiare l'incroci e l'allevatore non si ha presa la sbriga di viaggiare o visitare e comprare nuovi soggetti.
Tunde73, 05/10/2011 23.08:Il vuoto d'ala è un difetto genetico (ci sono però razze nelle quali è richiesto, ad esempio il Ko-Shamo), è un carattere recessivo. Manca la penna assiale tra le remiganti primarie e quelle secondarie. Essendo un carattere recessivo, non puoi sapere se un pollo eccellente sia magari portatore del vuoto d'ala. Anche se si alleva in consanguineità, si può pian piano selezionare i soggetti non portatori. L'importante è non continuare ad allevare i polli con il vuoto d'ala che questi hanno l'allele doppiamente presente (se fossero solo portatori, non sarebbe visibile il difetto (cioè fenotipicamente non sarebbe presente, proprio perchè è un carattere recessivo).
Tunde73, 06/10/2011 08.45:La consanguineità c'entra, nel senso che se il vuoto d'ala è presente in una famiglia, con gli incroci tra parenti esce fuori e in questo caso ci vuole una selezione lunga per far sparire il carattere (per testare se un genitore è portatore, si può incrociarlo con un pollo che presenta il problema: se il genitore testato è portatore, metà dei figli avranno il difetto)(dicendo ciò sto dando per scontato che si tratti di un carattere dipendente da un solo gene ma in realtà non so se sia così). Certamente la cosa migliore da fare nel caso ci siano portatori del carattere nel proprio allevamento, è quello di introdurre polli nuovi (invece di passare anni e anni testando chi ha il problema e chi no, con troppi polli da scartare...), sperando che questi non siano portatori. Quello che volevo dire prima è che non è la consanguineità che fa uscire il difetto, se questo non è presente, non sarà mai presente, nemmeno con un grado elevato di consanguineità.