Mangimi con OGM

...non mi sento particolarmente formidabile - oggi poi, con questo mal di testa atroce, meno che mai!
Io però non limiterei le doti della genetica e degli OGM alla pura e semplice matematica: esistono situazioni infatti assolutamente imprevedibili o comunque non pronosticabili con le nostre conoscenze. E' per questo che dire OGM "sì tutti", OGM "no neanche uno" per me è sbagliato.
noi possiamo fare affidamento sulla genetica e sulle basi che la regolano (e di cui noi siamo a conoscenza), però non possiamo predire con assoluta esattezza quanto accadrà. Ad esempio, se incrocio un pollo nero dominante con un dorato dovrei in genere aspettarmi polli tutti neri. però non posso prevedere se l'azione dei geni modificatori avverrà, e se sì in quale misura: avrò magari una covata di animali in cui alcuni sono neri, altri con qualche penna rossa ed altri ancora rossi per metà (mi è successo!!). Certo questo è un esempio un pò sciocco, ma voleva solo mostrare come, pur se la genetica ha delle regole ben precise, le modificazioni apportate dal caso possano avere dei risultati asolutamente inaspettati. ad esempio, i fagioli producono una proteina che provoca la morte del tonchio, un piccolo coleottero fitofago parassita. si è quindi pensato di inserire lo stesso gene in un pisello, in maniera che questo divenisse resistente al coleottero. Fin qui tutto bene, solo che i cambiamenti nel genoma del pisello hanno causato un effetto imprevisto: la modifica della struttura di una proteina - una piccolissima modifica strutturale, che però basta a rendere la proteina stessa irritante per gli animali da laboratorio. Situazione non prevedibile, ma concreta. Magari (magari!!!) in futuro avremo degli esempi di imprevisti positivi - che so, una pianta geneticamente modificata per resistere al freddo che in più produce una molecola antiossidante eccezionalmente preziosa.
E' per questo che non do giudizio sugli ogm in generale, e che lascio sospeso quello sui singoli casi fino a che non se ne sono stabiliti limiti e potenzialità con accuratezza.
ciao!
ps: l'articolo sulle proteine pisellifagioliformi: [URL=http://pubs.acs.org/cgi-bin/abstract.cgi/jafcau/2005/53/i23/abs/jf050594v.html%20Title=''%20AccessKey='']QUI

Ciao Andrea, l'approccio matematico alla genetica è forse la vera eredità lasciata da Mendel, sebbene ancora oggi non sia chiaro per quale motivo decise di utilizzare un metodo di indagine così stravagante per quella che allora era solamente una branca marginale della biologia. La previsione di "quanto accadrà" credo dipenda dall'istante al quale ti riferisci; la mappatura del genoma del pollo è una realtà ed oramai le tecniche di tracciabilità sono numerosissime. Ti ricordo che già nel 1978, cioè 30 anni fa, Somes studiando una popolazione di 663 araucana utilizzò il concetto di "expressivity" e nel 1981 quello di "penetrance". Quindi già 30 anni fa il problema della variazione della estensione matematica di un carattere e della sua percentuale era già stato messo in luce ed riassunto qualitativamente in superdominanza, piena dominanza, codominanza ed incompleta dominanza. La replicazione del DNA interessa tutti i cromosomi ed avviene in un periodo molto ristretto del ciclo di una cellula (ed è visibile anche al microscopio ottico). Il numero delle origini di questa replicazione nel caso del cromosoma del pollo è tra 20.000 e 50.000. Essendo un numero molto piccolo, penso che nel giro massimo di 10 anni, a partire dall'istante dell'avvenuta unione sessuale, il nostro pulcino non avrà più segreti (il genoma del pollo è già in vendita in formato Excell), comprese le sue eventuali mutazioni, vacazioni, trasposizioni, traslocazioni e quant'altro. Barbara McClintock, a cui nel 1983 fu riconosciuto il Nobel per la medicina, fu presa per pazza quando 10 anni prima andava dicendo che era riuscita a riparare pezzi di DNA con i suoi trasposoni. Sono passati 20 e temo che la nostra esitazione nel definire una "razza sintetica" nasca dal timore di ammettere che i geni della livornese sono stati selezionati in laboratorio, non nel pollaio. Altrimenti non si spiegherebbe come mai alcuni ceppi israeliani non necessitino nè di vaccinazioni nè di antibiotici, ma semplicemente: non si ammalano. Se è molto saggio il richiamo esistenziale da te suggerito, "in medium stat virtus", nel caso della genetica mi trovo più tranquillo con l'analisi matriciale; a me non disturba per nulla, per una volta tanto, una legge deterministica, che per giunta ripete quanto già intuito nel '900 da Albert Einstein: "D-o non gioca a dadi con l'universo". Insomma... non ti infastidire, ma la genetica è essa stessa matematica. Ciao e buona serata,

non è la genetica, Liviatan, ad essere per me un'opinione. la genetica è quella, per capirla puoi affidarti benissimo ad una matrice... cionondimeno, CHI utilizza la matrice non è altrettanto matematicamente infallibile. FORSE, conoscendo alla perfezione base azotata per base azotata il DNA del pisello e quello del fagiolo, si sarebbe potuto prevedere la variazione strutturale della proteina che ha dato l'ipersensibilità a quest'ultima nelle cavie; resta il fatto che NON è stata prevista. per cui, se la genetica non è un'opinione ma lo sono le capacità del genetista di trarre una soddisfacente previsione, io continuo a sospendere il mio giudizio e a voler mettere in esame caso per caso, in maniera che ogni previsione teorica sia supportata ed analizzata dalle prove pratiche. E se anche nel 1800 avessi potuto conoscere a menadito il genoma del pollo, non avrei potuto prevedere come, se e quando sarebbe apparsa ad esempio la mutazione che ha fatto nascere per la prima volta un Jersey Giant bianco.
Senza contare che l'ambiente ci mette del suo: posso evitare che il vento impollini il mio mais normale con materiale genetico proveniente dall'attigua coltivazione transgenica?
Insomma, io non dico che la genetica e le leggi matematiche che la regolano siano in discussione; dico solo che NOI, che la utilizziamo per i nostri scopi, non sappiamo (e a volte non possiamo)sempre trarre previsioni accurate a 360° sugli esiti delle nostre applicazioni, valutando di volta in volta anche aspetti che non sono direttamente connessi con le aspettative iniziali.
ovviamente, JM2C.

Ultime notizie dal fronte delle multinazionali produttirci di OGM: molti parassiti o agenti infestanti delle colture, sono diventati resistenti a quantità importanti di sostanze tossiche utilizzate per produrre i prodotti chimici utilizzati. Quando le multinazionali si sono accorti del fenomeno, (prima non lo sapevano?) hanno aumentato la quantità di veleno. Ora sta succedendo esattamente quanto successe in Italia negli anni 80, l'inquinamento cioè, delle falde acquifere. Nel caso nostrano si trattava di Bentazone, Atrazina e Molinate; ancora presenti nelle nostre acque. Nel caso odierno riguardante paesi del terzo mondo, si tratta di miscele contenenti più sostanze, difficili da catalogare o analizzare. In alcuni casi sostanze sconosciute. In compenso viaggiano opuscoli che glorificano sia i semi OGM sia i prodotti chimici utilizzati per quelle colture. il tutto, pare, finanziato dalle multinazionali stesse.

Ciao Andrea, i tuoi interventi sono sempre precisi e ricchi di informazioni...

Saluti

Daniele