|
Ciao Andrea, l'approccio matematico alla genetica è forse la vera eredità lasciata da Mendel, sebbene ancora oggi non sia chiaro per quale motivo decise di utilizzare un metodo di indagine così stravagante per quella che allora era solamente una branca marginale della biologia. La previsione di "quanto accadrà" credo dipenda dall'istante al quale ti riferisci; la mappatura del genoma del pollo è una realtà ed oramai le tecniche di tracciabilità sono numerosissime. Ti ricordo che già nel 1978, cioè 30 anni fa, Somes studiando una popolazione di 663 araucana utilizzò il concetto di "expressivity" e nel 1981 quello di "penetrance". Quindi già 30 anni fa il problema della variazione della estensione matematica di un carattere e della sua percentuale era già stato messo in luce ed riassunto qualitativamente in superdominanza, piena dominanza, codominanza ed incompleta dominanza. La replicazione del DNA interessa tutti i cromosomi ed avviene in un periodo molto ristretto del ciclo di una cellula (ed è visibile anche al microscopio ottico). Il numero delle origini di questa replicazione nel caso del cromosoma del pollo è tra 20.000 e 50.000. Essendo un numero molto piccolo, penso che nel giro massimo di 10 anni, a partire dall'istante dell'avvenuta unione sessuale, il nostro pulcino non avrà più segreti (il genoma del pollo è già in vendita in formato Excell), comprese le sue eventuali mutazioni, vacazioni, trasposizioni, traslocazioni e quant'altro. Barbara McClintock, a cui nel 1983 fu riconosciuto il Nobel per la medicina, fu presa per pazza quando 10 anni prima andava dicendo che era riuscita a riparare pezzi di DNA con i suoi trasposoni. Sono passati 20 e temo che la nostra esitazione nel definire una "razza sintetica" nasca dal timore di ammettere che i geni della livornese sono stati selezionati in laboratorio, non nel pollaio. Altrimenti non si spiegherebbe come mai alcuni ceppi israeliani non necessitino nè di vaccinazioni nè di antibiotici, ma semplicemente: non si ammalano. Se è molto saggio il richiamo esistenziale da te suggerito, "in medium stat virtus", nel caso della genetica mi trovo più tranquillo con l'analisi matriciale; a me non disturba per nulla, per una volta tanto, una legge deterministica, che per giunta ripete quanto già intuito nel '900 da Albert Einstein: "D-o non gioca a dadi con l'universo". Insomma... non ti infastidire, ma la genetica è essa stessa matematica. Ciao e buona serata, |