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ROSSA DI REGGIO CALABRIA

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2010 09:06
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13/03/2010 15:33
 
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Ciao a tutti,
apro questa discussione qui sul forum cercando di sapere qualcosa di più,se c'è da sapere, oltre il nome, dopo che per anni ho cercato invano sia info che animali sul mio territorio. Oggi questo discorso mi è stato riproposto,privatamente, da un utente del forum(se vuole si può rivelare). Io personalmente non ho materiale a riguardo, se non qualche trafiletto preso di quà e di là! Esiste ancora questa razza? Conoscete qualcuno che la alleva? Ogni notizia è ben accetta.... Clodiloa
13/03/2010 15:35
 
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[Modificato da clodiloa 13/03/2010 15:36]
13/03/2010 15:52
 
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poi dici che "l'andrea Mangoni " del sud sono io!!!!!!!!!!!!!!!!!
Andrea non volermene ma il caro nando mi ha chiamato piu' volte cosi' x la mia ricerca di roba nostrana!!!!!!!!!!!!!!!!!
www.ascav.org
13/03/2010 16:02
 
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AHHHH ma com'è mo la roba nostrana va bene???? Ma non era tutto grano sprecato il mio????? A capirli sti soci..............................
13/03/2010 16:17
 
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Chi te l'ha detto che il grano era sprecato?
13/03/2010 16:19
 
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[SM=x1650009] [SM=x1650009] [SM=x1650009]

questa mi mancava!! Aiuto, sono diventato un termine di paragone... Non ce la posso fare!!
Va là, prendermela... magari potresti essere tu ad offenderti!

Della rossa, a parte la foto dell'italiener presa dal solito sito che propugna tale razza tedesca come panacea per ogni richiesta di polli autoctoni, non so dirti nulla. Non ho una sola segnalazione attendibile a riguardo. Io credo che come per tanti altri ceppi locali, l'unica chance sarebbe quella di cercare per casolari e vecchi paesi di montagna, nella speranza di rintracciare qualche capo che la ricordi. preferite capi a coda rilevata, era così che venivano selezionati in genere i polli italiani. per il resto...
Andrea
contatto skype: andrea.mangoni
13/03/2010 16:33
 
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L'utente che ha rotto le scatole a Nando sono io.
Continuando nelle ricerche qualcosa di convincente per la verita' ho trovato.Posto uno stralcio senza fare plagio perchè è stato pubblicato liberamente e proviene da Veneto Agricoltura del Dott.XXXXXX esperto in biodiversita'(ti mando in privato ma qui non cito il nome se Rachele non mi da il permesso perchè l'ultimo che lo ha fatto si è beccato un richiamo).Faccio qui una piccola premessa.Chi conosce la stazione sperimentale di pollicoltura di Rovigo sa bene che gran lavoro abbia fatto e sa anche che è stata chiusa e molti suoi progetti sono passati in mano a Veneto Agricoltura.Quello che pero' non molti sanno è che c'è una "succursale" al Pollaio provinciale di Catanzaro.Questo stralcio infatti proviane da una decollatura (Catanzaro)09 Maggio 2008 quindi attenzione perchè è molto recente.
cito
"La nostra esperienza nel recupero della biodiversità avicola parte nel 1985 con l'istituzione del
Conservatorio nazionale delle razze avicole(2) realizzato con il patrocinio del Ministero
dell'Agricoltura e dell'Istituto Sperimentale per la zootecnia di Roma. Questo compito fu acquisito a
fronte del trasferimento delle attività svolte dall'ex Stazione Sperimentale di Pollicoltura istituita a
Rovigo nel 1917.
Oggi l'attività della Stazione Sperimentale di Pollicoltura è stata trasferita a Veneto Agricoltura ed
ecco perché la presenza di un veneto a sostegno del recupero delle tradizioni avicole a Catanzaro...........
Il primo, e forse unico, vero impulso allo studio della biodiversità avicola nazionale viene dato con
lo sviluppo dell'economia autarchica che, oltre alla famosa "campagna del grano" vede, con il
Decreto 3 settembre 1926, l'istituzione, sul territorio nazionale di ben 34 Pollai Provinciali.
Tra questi, nel 1929(6), il Pollaio Provinciale di Catanzaro, unica struttura del genere in Calabria.
Compito del Pollaio era quello di aumentare, nell'interesse nazionale, la produzione rurale di
avicoli.
Il Pollai di Catanzaro serviva, infatti, da modello e da esempio per gli agricoltori della zona allo
scopo di favorire lo sviluppo dell'avicoltura razionale.
All'atto della costituzione del Pollaio Provinciale di Catanzaro, seguendo le direttive tecniche
emanate dalla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo, fu elaborato un disciplinare
d'allevamento che aveva lo scopo di selezionare le galline locali.......
Le galline, denominate "Rossa di Reggio Calabria" sottoposte a controllo della deposizione con il
nido trappola hanno mostrato una produzione media di 188(7) uova con punte fino a 206 pezzi.
A parte la particolare colorazione del piumaggio le caratteristiche principali della Rossa di Reggio
Calabria sono in linea col la razza Italiana comune e cioè: forma slanciata, pelle e tarsi gialli,
orecchioni bianche, cresta semplice ben sviluppata di color rosso come i bargigli, iride dell'occhio
color rosso-arancio.
I suoi pregi economici sono rappresentati innanzitutto dalla fecondità, maggiore che in qualsiasi
altra razza e inoltre sono buone covatrici. Buona è anche la precocità per cui spesso le pollastre
cominciano presto la deposizione delle uova e i galletti sono atti al consumo a tre-quattro mesi.
Infine vi è la rusticità che rende i polli Italiani indifferenti alle variazioni stagionali e idonei a
perlustrare giornalmente un ampio territorio procurandosi direttamente notevoli quantità di cibo.
sono infatti queste le caratteristiche peculiari del pollame locale italiano........Le differenze tra i numerosi tipi genetici della razza Italiana comune locale sono quindi fortemente
legate all'adattamento al territorio e alle tradizionali tecniche d'allevamento.
È per questo motivo che prima di procedere al recupero della razza Rossa di Reggio Calabria è
necessario elaborare un disciplinare di conservazione della razza che tenga conto delle tradizioni
locali e delle caratteristiche ambientali del territorio.
È appunto questo il primo progetto che andremmo ad attivare per recuperare la razza calabra: dopo
ottant'anni collaboreremo ancora con tecnici e allevatori locali per la realizzazione di un disciplinare
utile al recupero del pollame locale........
Dopo l'acquisizione delle locali tecniche d'allevamento e la messa in rete di un disciplinare di
conservazione è previsto il monitoraggio del territorio per verificare la presenza degli animali. Già
altre esperienze (pollo Romagnolo, Polverara, Modenese, ecc.) hanno dimostrato come, a volte,
razze ritenute estinte, grazie alla cura di inconsapevoli allevatori custodi, possono essere rintracciate
in ambienti dove l'inquinamento genetico non è ancora arrivato. Se localmente non sarà possibile
recuperare il Tipo genetico locale il monitoraggio verrà allargato al territorio nazionale e oltr'Alple
dove la razza Italiana è ancora allevata......
Dopo l'eventuale recupero della Rossa di Reggio Calabria e la diffusione delle tecniche
d'allevamento tradizionali si andrà ad aumentare il numero dei capi per realizzare una rete di
allevatori custodi. L'obiettivo non sarà più quello di conservare la biodiversità, tra l'altro già
raggiunta con il recupero della razza, ma bensì quello di mantenere la variabilità genetica dellapopolazione e dei singoli individui. Verrà pertanto attuato il "Modello Sostenibile" per la
conservazione della biodiversità zootecnica presentato alla Prima Conferenza Internazionale
Tecnica sulle Risorse Genetiche Animali, organizzato dalla FAO lo scorso 3-7 di settembre a
Interlaken (Svizzera).
Sperando di non avervi troppo annoiato
Guido
13/03/2010 17:04
 
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La cosa più importante che emerge è la parte storica, l'unica realmente rilevante. Il resto (la parte dedicata all'allevamento) è fondamentalmente un panegirico del progetto italiener - italiana comune locale. facciamo notare come si parli sempre, riferendosi alla Rossa, in tempi di un ipotetico futuro, segno che nessuno possiede dei capi locali con quelle caratteristiche.
notare poi sempre che si mettono le mani avanti per dire che se non si trova nulla in territorio si va a guardare all'estero - oltralpe - chiara indicazione che il progetto prevede già l'utilizzo di materiale (italiener) proveniente dalla Germania.
Detto questo, esiste OGGI un'istituzione a Catanzaro che abbia conservato la documentazione del vecchio pollaio provinciale? Dati, nomi di allevatori, paesi in cui i capi venivano smerciati... quella sarebbe la strada per avere dei dati da cui partire per una ricerca seria. A mio parere, importare un pollo con caratteristiche "simili" dalla Germania non restituisce nulla alla bella terra di Calabria, ma rischia piuttosto di togliere le poche speranze che qualcuno si impegni anima e corpo nel ttentativo di trovare qualche capo superstite.
ovviamente, come sempre jm2c.
ciao!
Andrea
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13/03/2010 17:50
 
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C'è qualcosa di storico risalente se ben ricordo al Marchese Trevisani cerco meglio e poi ti so dire.Comunque era solo una cosa che avevo notato e mi aveva incuriosito perchè non avevo mai sentito parlare della Rossa.Non avevo alcuna velleita' di recupero.
Saluti
Guido
[Modificato da GUI63 13/03/2010 17:52]
13/03/2010 19:13
 
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Andrea la foto spacciata per "Rossa" dici che è di un italianer?
13/03/2010 19:45
 
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Oeh! certo. Se in quello stesso sito ricerchi "i colori italiani" trovi la stessa foto, capovolta orizzontalmente, sotto il nome di italiana rossa. E quelle foto sono prese dal libro sulle italiener e dai siti sulle italiener.

Andrea
contatto skype: andrea.mangoni
13/03/2010 20:10
 
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Mai visto un ceppo locale (eppure un po' mi sono documentato sull'argomento, pensate un po' credo persino di avere qualcosa di interessante nel mio pollaio......) in fase di recupero così ben selezionato...orecchione perfetto, tarsi belli gialli, ottima colorazione, buona forma....peccato creda anche io che si tratti di una super selezionata ITALIENER.....sono dello stesso parere di Andrea.....
[Modificato da Egidio12 13/03/2010 22:17]
13/03/2010 20:30
 
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Re:
Egidio12, 13/03/2010 20.10:

Mai visto un ceppo locale (eppure un po' mi sono documentato sull'argomento, pensate un po' credo persino di avere qualcosa di interessante nel mio pollaio......) in fase di recupero così ben selezionato...orecchione perfetto, tarsi belli gialli, ottima colorazione, buona forma....peccato che credo anche io che si tratti di una super selezionata ITALIENER.....sono dello stesso parere di Andrea.....



Che te lo dico a fare.....

Peppe.


13/03/2010 20:53
 
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Re:
Andrea Mangoni, 13/03/2010 19.45:

Oeh! certo. Se in quello stesso sito ricerchi "i colori italiani" trovi la stessa foto, capovolta orizzontalmente, sotto il nome di italiana rossa. E quelle foto sono prese dal libro sulle italiener e dai siti sulle italiener.





Quoto,
e sprono colodiloa (che si e' interessato a questa razza italiana bellissima)a fare delle ricerche sul territorio (o meglio per cascine) per vedere di rimediare qualche esemplare riconducibile alla tipologia autoctona.
prima di fare ricorso all'estero e' sempre bene guardare se ancora abbiamo in casa qualche cosa. La genetica di "cascina" solitamente e' quella piu' autentica.
Se tale razza fosse recuperata sarebbe un orgoglio per l'Italia tutta.
13/03/2010 21:11
 
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Ecco il solito vecchio discorso già aperto e poi chiuso per forza.... Comunque, anche volendo cosa devrei trovare visto che non so proprio cosa devo cercare? Clodiloa
13/03/2010 21:29
 
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pollo con tipologia mediterranea, con attitudine alla cova buona pascolatrici e rustica o meglo capace di trarre nutrimento, anche se coadiuvata con poche granaglie,dai nostri secchi e aridi terreni ,x il colore penso dovresti orientarti sulle varie sfumature di rosso e orecchione bianco-giallastro.
buona fortuna,
domani tempo permettendo mi faccio una scampagnata e ti faccio sapere.
www.ascav.org
13/03/2010 21:35
 
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Re:
clodiloa, 13/03/2010 21.11:

Ecco il solito vecchio discorso già aperto e poi chiuso per forza.... Comunque, anche volendo cosa devrei trovare visto che non so proprio cosa devo cercare? Clodiloa




Per esempio potresti fare, come faccio io, delle domande ai vecchi contadini su quali colorazioni di polli si allevavano in quella zona, quale era la loro taglia etc....
E da li chiedere se se ne vedono ancora in qualche cascina... eccoti uno spunto. Mi pare gia' un punto di gran lavoro non trovi?
[Modificato da oche1 13/03/2010 21:36]
13/03/2010 22:29
 
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...diciamo che dovresti cercare un pollo abbastanza simile a quello della foto, ma più snello nelle forme, con coda più rilevata e portamento più verticale, forse con colore leggermente più chiaro.
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14/03/2010 12:49
 
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se ci fossero dei dubbi riguardo la provenienza della foto della "Rossa": questa è la copertina del libro tedesco sulle Italiener. Notate nessuna somiglianza tra il pavimento verde sotto il pollo e lo sfondo grigio azzurrino dietro di esso con quello della copertina? E' una costante di tutto il libro e di tutte le foto del libro stesso.



giusto così per...spiegarci...
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14/03/2010 17:24
 
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la questione è abbastanza chiara non andiamo ad inventarci altre cose che non esistono
14/03/2010 17:38
 
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...in che senso??
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14/03/2010 18:52
 
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che il soggetto è chiaramente una italiana e che molto difficilmente esiste una razza locale
14/03/2010 19:02
 
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passo e chiudo!!!! Clodiloa
14/03/2010 19:14
 
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...Simone, sono d'accordo con te, e che gli animali mostrati siano Italiener è indubbio, ma la possibilità - per quanto remota - che esistano capi ancora ascrivibili alla Rossa in giro per i paesi più spersi, non si può escludere. Per cui può valere ancora la pena cercare, non è detto che un giorno un colpo di fortuna non ci faccia trovare qualcosa di eccezionale (e lo so per esperienza personale, visto che a me è successo!!!). Per cui sarebbe invece interessante saperne di più qualora qualcuno dei nostri amici calabri riuscissero ad avere notizie, in positivo od in negativo, sulla sopravvivenza della stessa.
Andrea
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14/03/2010 20:54
 
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Re:
Andrea Mangoni, 14/03/2010 19.14:

...Simone, sono d'accordo con te, e che gli animali mostrati siano Italiener è indubbio, ma la possibilità - per quanto remota - che esistano capi ancora ascrivibili alla Rossa in giro per i paesi più spersi, non si può escludere. Per cui può valere ancora la pena cercare, non è detto che un giorno un colpo di fortuna non ci faccia trovare qualcosa di eccezionale (e lo so per esperienza personale, visto che a me è successo!!!). Per cui sarebbe invece interessante saperne di più qualora qualcuno dei nostri amici calabri riuscissero ad avere notizie, in positivo od in negativo, sulla sopravvivenza della stessa.




Quoto!
14/03/2010 21:40
 
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Ferdinando ho detto questo perchè sull'argomento del recuperaro di presunti vecchi ceppi sono sempre stato scettico, ad esempio non ricordo quando e dove si parlava anche di una razza ligure , in altri siti di tantissime razze italiane (leccese,trentina,mugellese ecc.ecc..)quindi il mio dubbio è : non è che tutte queste presunte razze sono frutto di incroci vari e quindi per niente stabili nei caratteri morfologici?..ma io sinceramente non lo sò e quindi mi limito a conoscere quelle riconosciute nell'ambito FIAV, che preciso è un mondo a sè e quindi non rappresenta l'avicoltura totale. Comunque sia, come ti ha detto Andrea, prosegui pure nelle tue ricerche se lo ritieni opportuno, non era mia intenzione scoraggiarti ma un mio punto di vista.
14/03/2010 22:21
 
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Vorrei dire anche io la mia....secondo me l'Italia è piena di polli che si trovano più o meno concentrati in alcune regioni e ti assicuro che molti di questi hanno una grande stabilità per ciò che riguarda i caratteri morfologici (forse molto più di alcuni polli di razza super-selezionati...). Bisogna solo essere dei buoni osservatori e non andare alla ricerca di qualcosa, sempre secondo me, ma osservare ciò che si trova diffuso nei pollai rurali più vicini a casa propria........io ad esempio trovo molto più intrigante allevare e cercare di uniformare ceppi locali piuttosto che altre razze comunque presenti nel mio pollaio (Livorno a parte)... poi comunque come dice Simone sono gusti....
[Modificato da Egidio12 14/03/2010 22:34]
15/03/2010 07:36
 
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ciao Simone, è un problema molto interessante quello che sollevi. Io personalmente cerco sempre di fare una serie di distinguo.
Ad esempio, meglio distinguere tra razze e ceppi: ad inizio secolo scorso vennero infatti selezionati più ceppi che razze, e così animali come trentina, rossa di rc, leccese sono da considerarsi più ceppi dell'italiana comune (non italiana comune locale) che vere razze. Altre invece erano ciò che si dice a volte delle razze sintetiche: ermellinata di lucca, grossa di Bologna, ecc...
Anche qui, nelle antiche razze e ceppi occorre capire quali furono semplici nomi di fantasia applicati ad incroci non standardizzati, e quanti invece erano diventati vere e proprie razze selezionate e gestite a dovere.
Andando ad esaminare il panorama moderno, poi, bisogna capire quali di queste razze recuperate o ricostituite lo sono davvero, e quali invece sono solo mere speculazioni commerciali.
Riguardo al discorso incroci intesi come possibili instabilità.. beh, lì rientra solo la capacità dell'allevatore-selezionatore di uniformare gli animali in questione. L'incrocio non va certo demonizzato in quanto tale, perchè è solo uno strumento che può essere usato bene o male. Parli delle razze riconosciute in ambito FIAV, ebbene, solo per citarne alcune, la Valdarno fu ricostituita incrociando i polli locali con la Bresse, mentre la Polverara vide usati nella ricostituzione (in tempi molto diversi), esemplari di sumatra, cornish, siciliana, padovana! entrambe oggi sono bellissime razze, e se nelle mani di allevatori coscienziosi sono belle stabili. Tra le stesse razze estere più note, le nuove colorazioni vengono ottenute con incroci ad arte (vedi certi ceppi molto belli di cocincina nani in cui il barrato è stato inserito sotto forma di plymouth rock barrata nana). Insomma, il nocciolo della questione a mio avviso sta nella capacità dell'allevatore selezionatore di essere da un lato onesto nei confronti della documentazione storica, e dall'altro capace di gestire la complessa arte della selezione, appunto.
come al solito, jm2c. Mi rendo perfettamente conto che, in questi tempi di tante operazioni commerciali dubbie, ci siano diffidenze anche in quelle più serie.
[Modificato da Andrea Mangoni 15/03/2010 07:37]
Andrea
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15/03/2010 11:46
 
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Grazie Andrea per gli spunti.
Anche se, a volte molto inquinati, esistono ancora polli che hanno dei geni antichi nelle zone rurali di tutt'Italia.
Io stesso molto stupidamente anni fa nella mia zona ho lasciato estinguere, in una cascina qui vicino, un ceppo di polli molto simile alla livorno , li allevati da sempre ,allo stato semibrado. Quando mi decisi a rintracciali i polli non c'erano piu' perche' l'intera cascina era stata demolita.
Non li avrei spacciati per una razza antica (anche se lo era) ma me li sarei custoditi personalmente come chicca.
In compenso comunque, sai che ho ricevuto in "dote" quei vecchi polli di famiglia, che continuo ad allevare per diletto, me li tengo stretti e onde evitare polemiche non li do a nessuno.
Questo lo dico affinche' gli avicoltori più appassionati non si perdano d'animo nelle loro ricerche e continuino metodicamente il lavoro di recupero prima che le cascine vengano demolite definitivamente!
[Modificato da oche1 15/03/2010 11:49]
15/03/2010 23:08
 
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Re:
simcep, 14/03/2010 21.40:

Ferdinando ho detto questo perchè sull'argomento del recuperaro di presunti vecchi ceppi sono sempre stato scettico, ad esempio non ricordo quando e dove si parlava anche di una razza ligure , in altri siti di tantissime razze italiane (leccese,trentina,mugellese ecc.ecc..)quindi il mio dubbio è : non è che tutte queste presunte razze sono frutto di incroci vari e quindi per niente stabili nei caratteri morfologici?..ma io sinceramente non lo sò e quindi mi limito a conoscere quelle riconosciute nell'ambito FIAV, che preciso è un mondo a sè e quindi non rappresenta l'avicoltura totale. Comunque sia, come ti ha detto Andrea, prosegui pure nelle tue ricerche se lo ritieni opportuno, non era mia intenzione scoraggiarti ma un mio punto di vista.




[SM=g7349]

...la ricerca fa bene,se fatta bene!
Comunque, non voglio fare nessuna polemica, ma secondo me questo signore qualche giorno riproporrà pure la razza Sarda! ...vedrai come mi incavolero' quel giorno!!!! [SM=g7361]
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