BRAMA82, 27/07/2010 22.43:
Un signore che abita vicino a me teneva i rapaci in voliera,ma vi assicuro che dopo un po' nn riesci nemmeno più ad avvicinarti alla porta d'ingresso che ti attaccano impauriti,a causa di cio ha dovuto darli via,perchè nn si poteva avvicinare e gli animali sbattevano contro la rete e si ferivano..
Bisogna vedere di quali rapaci stiamo parlando e come li teneva.
Ogni singolo caso però non dovrebbe essere considerato come valido in generale.
Quello che cercavo di fare presente quando ho parlato di voliere era riferito soprattutto a soggetti non imprintati, non detenuti per la falconeria ma con possibilità di reintroduzione.
Non sono uno sprovveduto, anche se personalmente non mi sono mai occupato nè di falchi nè di falconeria.
Tempo fa avevo parlato con un ragazzo, mio collega universitario che aveva fatto proprio una tesi di laurea sui falchi, non ricordo però con quale argomento specifico, mi aveva spiegato alcune cose sulla detenzione e gestione di queste specie animali.
Il mio punto di vista è quello di chi non vede necessario l'utilizzo dei falchi, o rapaci affini per la caccia, "sport", vanità personale nell'avere un selvatico....non siamo più nel medioevo presso le corti nobiliari, dove venivano utilizzati in gran parte d'Europa per motivi sopracitati ma più logici, all'epoca.
Riconosco invece che attualmente può essere interessante il loro utilizzo come "lotta ecologica" verso popolazioni di uccelli, che colonizzano determinate aree divenendo infestanti: es. piccioni, storni in alcune aree urbane dove, con il loro guano producono danni notevoli ai beni culturali (es. statue, strutture millenarie,...).
In conclusione ribadisco il mio antagonismo per l'idea di caccia ancora diffusa in gran parte delle province italiane, come tradizione ritenuta innocua e "normale".
G.
[Modificato da wildfowl 28/07/2010 14:29]