foto degli anni trenta

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pierins
00lunedì 7 febbraio 2011 22:57
una foto risalente agli anni trenta :pollaio con galline meticce e in primo piano il gallo livorno bianco"miglioratore",che veniva distribuito dai pollai provinciali per aumentare la fecondità del pollame rurale.
oche1
00lunedì 7 febbraio 2011 23:48
Bellissima testimonianza.
Vivi complimenti.
Emanuele.
michy92
00martedì 8 febbraio 2011 09:10
bellissima foto molto rappresentativa del paesaggio dell'epoca!
Nicy@
00martedì 8 febbraio 2011 12:48
ed un pò di nostalgia.....
Marco e Daiana
00martedì 8 febbraio 2011 13:52
fantastica!
Nicola, nostalgia soprattutto per l'estinzione dei pollai provinciali...!
Agricolo87
00martedì 8 febbraio 2011 14:12
Quetsa foto ti appartiene oppure l'hai trovata?
Sarebbe interessante sapere qualcosa in piu' du quei polli!
pierins
00martedì 8 febbraio 2011 14:58
la foto è tratta da:"La Pollicoltura Italiana"scritto da Federico Clementi,direttore del pollaio provinciale di Roma,il libro risale agli anni trenta.
pierins
00martedì 8 febbraio 2011 15:08
sempre tratta dallo stesso libro,un pollaio per la città!
Nicy@
00martedì 8 febbraio 2011 16:27
nostalgia di tutto Marco,sarà retorica,ma mi sa che siamo e saremo costretti ad avere nostalgia pure dell'aria che veniva respirata!
anna_20
00martedì 8 febbraio 2011 16:46
che belle immagini!Riportano al senso vero di una vita semplice e pur piena di gioia pura.
wildfowl
00martedì 8 febbraio 2011 16:59
A pensare che una volta erano detenuti anche grossi animali nelle città, oltre ai polli, anche a Milano da quanto mi hanno raccontano alcune persone parlando degli anni '50.

g.
pierins
00martedì 8 febbraio 2011 17:31
le attrezzature dell'epoca
pierins
00martedì 8 febbraio 2011 17:40
Crestillo
00martedì 8 febbraio 2011 17:54
Mamma le Livorno da capannone o intensive industriali [SM=x1650009] [SM=x1650009] [SM=x1650009] [SM=x1650009]
Peccato che li di capannoni non ne usavano ancora per i polli.

Il famigerato dorso coda ad angolo [SM=g7352] [SM=g7352] [SM=g7352]
Crestillo
00martedì 8 febbraio 2011 17:58
wildfowl
00martedì 8 febbraio 2011 18:04
Re:
Crestillo, 08/02/2011 17.54:

Mamma le Livorno da capannone o intensive industriali [SM=x1650009] [SM=x1650009] [SM=x1650009] [SM=x1650009]
Peccato che li di capannoni non ne usavano ancora per i polli.

Il famigerato dorso coda ad angolo [SM=g7352] [SM=g7352] [SM=g7352]




Alessio sei proprio incorreggibile [SM=g7344] [SM=g7344] [SM=g7344] .

G.
Rachele1
00martedì 8 febbraio 2011 19:01
in questa razza l'esposizione estetica ha allontanato lo sguardo da certi caratteri, è importante che chi seleziona guardi non solo lo standard estetico ma anche lo standard caratteriale e attitudinale..sacrificate ogni tanto l'estetica per incrementare l'attitudine alla deposizione, anche il buon colore del guscio.
pierins
00martedì 8 febbraio 2011 21:24
beh,io credo che in quegli anni il pollame selezionato dalle massaie rurale,fosse prevalentemente orientato verso la produzione e l'estetica dell'animale passava sicuramente in secondo piano.
pushok-mc
00martedì 8 febbraio 2011 22:04
Non voglio fare la solita guasta atmosfera bucolica ma..ci ricordiamo che negli anni '30 non esistevano nemmeno gli antibiotici?
Si moriva per una banale polmonite..Parlerei con cautela di vita semplice e di gioia pura.
Certo, chi abitava nelle campagne se la passava meglio per certi versi.. almeno non moriva di fame se non era abbiente.
Parliamo bene noi di rimpianto, con i nostri termosifoni, l'elettricità ovunque, i computer, le nostre medicine ed i carrelli di supermercato pieni..Ci lamentiamo e non siamo contenti di nulla.
Per non parlare dei nostri bambini tipo, tiranni capricciosi, pieni di vizi e di lardo da merendina addosso con rispetto 0 per ogni cosa.
Se piombassero negli anni trenta la maggior parte di loro sarebbe finita al cimitero entro i dieci anni di vita ché solo quelli veramente robusti sopravvivevano.
Belle queste testimonianze per carità.. ma parlare addirittura di nostalgia beh..mi pare grossa. E' una negazione della storia.
pushok-mc
00martedì 8 febbraio 2011 22:15
Tanto per portare la discussione in ambito avicolo evitando la sterile polemica, aggiungo un trafiletto trovato su internet a proposito di un protozoo oggi di banale trattamento ma che negli anni '30 non consentiva alternative ai pollai domestici raffigurati sopra nelle foto d'epoca;
"Nota storica: La coccidiosi in medicina veterinaria è una patologia ben nota negli allevamenti intensivi di volatili, conigli e in alcuni casi anche di vitelli e suini. Fino agli anni ’30-’40 era praticamente impossibile allevare in modo industriale polli e conigli perchè questi animali una volta immessi in grande numero in un capannone iniziavano a morire dopo pochi giorni a causa per l’appunto di alcuni ceppi altamente pericolosi di coccidi che trovavano nelle condizioni di sovraffollamento, di scarsa igiene ambientale e nelle tecniche di allevamento ancora estremamente empiriche un substrato ideale per proliferare. Solo la scoperta di alcuni farmaci (anticoccidici) che mescolati con il mangime degli animali inibivano la proliferazione di questi parassiti ha permesso l’allevamento intensivo di queste specie, la produzione di enormi quantità di carne avicola e cunicola e di conseguenza la diminuzione del prezzo di questi animali che sono passati da piatto di Natale a piatto comune e dal prezzo facilmente abbordabile."

P.S. Notiamo come nella prima bella foto postata da Pierins la finestra al primo piano della casa, abbia solo scuri, per giunta malmessi e non vetri..Vogliamo immaginare cosa fosse il "clima" interno della casa in inverno?
oche1
00martedì 8 febbraio 2011 23:07
Re:
Rachele1, 08/02/2011 19.01:

in questa razza l'esposizione estetica ha allontanato lo sguardo da certi caratteri, è importante che chi seleziona guardi non solo lo standard estetico ma anche lo standard caratteriale e attitudinale..sacrificate ogni tanto l'estetica per incrementare l'attitudine alla deposizione, anche il buon colore del guscio.




Quoto.
giulypr
00mercoledì 9 febbraio 2011 12:08
Sì c'è stato un po' di romanticismo ma soprattutto si è potuto verificare che le bisnonne delle livorno "da capannone", non erano così diverse dalle loro pronipoti odierne. Questo è il punto da dove partire
Agricolo87
00mercoledì 9 febbraio 2011 12:33
Re:
pushok-mc, 08/02/2011 22.15:


"Nota storica: La coccidiosi in medicina veterinaria è una patologia ben nota negli allevamenti intensivi di volatili, conigli e in alcuni casi anche di vitelli e suini. Fino agli anni ’30-’40 era praticamente impossibile allevare in modo industriale polli e conigli perchè questi animali una volta immessi in grande numero in un capannone iniziavano a morire dopo pochi giorni a causa per l’appunto di alcuni ceppi altamente pericolosi di coccidi che trovavano nelle condizioni di sovraffollamento, di scarsa igiene ambientale e nelle tecniche di allevamento ancora estremamente empiriche un substrato ideale per proliferare. Solo la scoperta di alcuni farmaci (anticoccidici) che mescolati con il mangime degli animali inibivano la proliferazione di questi parassiti ha permesso l’allevamento intensivo di queste specie, la produzione di enormi quantità di carne avicola e cunicola e di conseguenza la diminuzione del prezzo di questi animali che sono passati da piatto di Natale a piatto comune e dal prezzo facilmente abbordabile."



Beh per quanto riguarda le malattie, da quello che hai scritto puoi facilmente capire che gli animali che venivano allevati in campagna non morivano perchè resistenti ai coccidi, magari convivendoci anche, ma talmente robusti da riuscire a sopportarli. Mentre quelli messi nei capannoni, in condizioni penose facevano salire le cariche batteriche e booom infestazioni. Piuttosto, avrei voluto vedere gli attuali broiler a vivere come quei polli in foto, a dormire dove capitava e a mangiare quello che capitava [SM=g7367]
P.s. In quanto a stile di vita, io credo che noi siamo messi male oggi, come loro ieri.
Ciao
pushok-mc
00mercoledì 9 febbraio 2011 13:41
Re: Re:
Agricolo87, 09/02/2011 12.33:


Beh per quanto riguarda le malattie, da quello che hai scritto puoi facilmente capire che gli animali che venivano allevati in campagna non morivano perchè resistenti ai coccidi, magari convivendoci anche, ma talmente robusti da riuscire a sopportarli. Mentre quelli messi nei capannoni, in condizioni penose facevano salire le cariche batteriche e booom infestazioni. Piuttosto, avrei voluto vedere gli attuali broiler a vivere come quei polli in foto, a dormire dove capitava e a mangiare quello che capitava [SM=g7367]
P.s. In quanto a stile di vita, io credo che noi siamo messi male oggi, come loro ieri.
Ciao



[SM=g7349] Non so a cosa tu ti riferisca con "messi male oggi" ma a me personalmente sembra che chi si lamenta tanto di questi tempi lo faccia un poco a sproposito e non conoscendo veramente ciò che era ieri.
Anche solo 50 anni fa, la media delle persone non aveva una qualità di vita neppure paragonabile a quella odierna.
Probabilmente invece, al contrario delle persone, i polli di un tempo vivevano molto meglio che i polli di oggi.. vita magari breve ma senz'altro più legata a ritmi naturali e felice.
Credo che l'odierna "selezione" privilegiante la merà produttività (o a livello di hobbystica, criteri perlopiù estetici), non abbia punto favorito la robustezza degli animali che si trovano in circolazione.
Non é che di questo ci si debba stupire più di tanto comunque giacché é coerente con tutto il resto intorno; nulla oggi é fatto per durare.. neppure gli animali dunque.



elza@
00mercoledì 9 febbraio 2011 14:21
concordo con Saveria,alla fine dell'800 l' aspettativa di vita media era di 40 anni e morivano 300 su 1000 bambini per salire a 50 anni negli anni trenta ,con 150 bambini morti su 1000

cio' non toglie che documentazioni di questo tipo ci debbano essere d'aiuto ma anche aprirci gli occhi su certi recuperi che si possono fare e altri che tutto sommato è meglio lasciare dov'erano
altrimenti si finisce come in certe zone della Toscana ,ricostruite non com'erano,ma come gli inglesi si sono immaginati che fossero [SM=x1650009]
Agricolo87
00mercoledì 9 febbraio 2011 14:55
Secondo me si vive male sia oggi che ieri! Io sto bene :-) ma ne vedo certi in giro..... hauhauhau
miche45
00mercoledì 9 febbraio 2011 21:50
Re:
Rachele1, 08/02/2011 19.01:

in questa razza l'esposizione estetica ha allontanato lo sguardo da certi caratteri, è importante che chi seleziona guardi non solo lo standard estetico ma anche lo standard caratteriale e attitudinale..sacrificate ogni tanto l'estetica per incrementare l'attitudine alla deposizione, anche il buon colore del guscio.


Ciao Rachele, mi fa piacere che hai evidenziato il problema dell'allevamento in purezza della gallina livornese, oggi volgarmente tacciata per "ceppo industriale" bene vorrei sapere da quale ceppo industriale la famiglia contadina della foto s'è procurata i polli che possiede?

pierins
00mercoledì 9 febbraio 2011 22:54
credo che rintracciare i contadini della foto sia un pò improbabile,io penso che quelle galline livorno fossero diffuse dai pollai provinciali.
Nicy@
00mercoledì 9 febbraio 2011 23:08
Re:
pushok-mc, 08/02/2011 22.04:

ma parlare addirittura di nostalgia beh..mi pare grossa. E' una negazione della storia.



Ho preso questa affermazione per ribadire il mio concetto:la nostalgia.Certo,è molto facile parlare adesso,e ad essere onesto non so se accetterei di buon grado di ritornare a quei tempi,ma non mi sembra prorpio di aver detto nulla di grosso.E tanti e poi tanti sarebbero i punti da approfondire,non solo paragonando in base all'età media o ai farmaci(cose sicuramente importanti),a partire perchè no,proprio dallo stile di vita e dall'educazione impartita sin da piccoli ai bambini:più rispetto e tante meno"paranoie".



pushok-mc
00mercoledì 9 febbraio 2011 23:32
Re: Re:
Nicy@, 09/02/2011 23.08:



Ho preso questa affermazione per ribadire il mio concetto:la nostalgia.Certo,è molto facile parlare adesso,e ad essere onesto non so se accetterei di buon grado di ritornare a quei tempi,ma non mi sembra prorpio di aver detto nulla di grosso.E tanti e poi tanti sarebbero i punti da approfondire,non solo paragonando in base all'età media o ai farmaci(cose sicuramente importanti),a partire perchè no,proprio dallo stile di vita e dall'educazione impartita sin da piccoli ai bambini:più rispetto e tante meno"paranoie".






Oh su questo mi trovi perfettamente d'accordo.

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