00 08/04/2012 02:52
Purtroppo, almeno per quello che ho potuto riscontrare personalmente non solo presso i veterinari da cui mi servo abitualmente ma anche presso miei contatti all'interno della locale facoltà di medicina veterinaria (professori e studenti), la percezione ed il concetto che si ha del pollame e del mondo avicolo, é esattamente quello che emerge dal citato articolo.
Nessuno di loro, pertanto, si scandalizza a leggere queste cose.
Si tratta di un modo di concepire la materia talmente radicato da manifestarsi anche in situazioni ove l'elementare logica dovrebbe portare una persona di buon senso a valutazioni diverse.
Ad esempio ieri ho portato un pulcino dalla mia veterinaria che, addivenuta all'individuazione di quello che doveva essere il problema, ha telefonato per scrupolo anche ad altro collega (all'interno della facoltà) che di polli si occupa il quale, prima ancora di esprimere il suo pensiero, ha ritenuto di domandare: "ma la signora il pulcino lo mangia?".. [SM=g7345]
Ecché.. se me lo volevo magnà, pagavo 30 euro di visita al veterinario?! Che domanda é?! [SM=g7347]
Esattamente la domanda che - secondo quello che gli é stato insegnato - deve porti a tutela della tua salute (non certo di quella dell'animale che tu hai portato a visitare) uno scrupoloso professionista abituato a concepire il pollo solamente come qualcosa da destinare all'alimentazione umana, e non già come un animale avente suoi pregi intrinseci da tutelare in caso di malattie.
Non a caso il consiglio più quotato in caso di problemi di salute di un avicolo é: "da sopprimere, non c'é cura".
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