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CONCLUSIONI
L'obiettivo prioritario dell'allevamento avicolo, così come per tutti gli allevamenti di animali produttori di alimenti, si identifica nel "Reddito", naturalmente nel rispetto del benessere animale che non sempre si identifica con la applicazione della normativa. La tendenza comune (anche quella dell'opinione pubblica, soprattutto se tendenzialmente orientata) vuole avvicinare sempre più, l'allevamento intensivo, ai sistemi naturali (allevamento a terra), mettendo con ciò a rischio la salute degli animali, poiché:
• La genetica ha mutato le condizioni naturali-originali di questi animali migliorando le caratteristiche produttive, ma certamente facendo loro perdere caratteristiche di rusticità e resistenza nei confronti di situazioni stressanti; I pulcini nati in incubatoi industriali, crescono non in presenza di una mamma/chioccia ma in presenza dell'uomo che, per quanto possibile, certamente ha
saputo interpretare le condizioni di be-nessere necessarie per l'allevamento in-tensivo e che la mamma/chioccia di origine sicuramente non sarebbe stata in grado di competere con le necessità delle grandi produzioni; I pulcini così allevati, in ambiente chiusi, completamente condizionati da funzioni gestite dall'uomo quali: fotoperiodo, umidità, temperatura, ventilazione, alimentazione, saranno in grado di adattarsi a situazioni nuove e non congeniali alle caratteristiche delle loro mutate condizioni? • Quando animali allevati nel modo su descritto vengono esposti in ambiente esterno (non hanno mai visto un filo d'erba) del quale non conoscono né le caratteristiche né i pericoli, siamo certi di creare per loro una situazione di maggior benessere e non invece una situazione pericolosa e stressante? In definitiva, se dovessimo giudicare quale dei due sistemi di allevamento è di fatto quello che assicura il maggior benessere alla gallina allevata per la produzione di uova da consumo, a Noi pare sia impossibile definire l'allevamento a terra migliore, ai fini del benessere animale, se paragonato a quello in gabbie. L'ideale sarebbe quello di far scegliere alla gallina e, poiché non siamo nelle condizioni di poter far questo, evitiamo per lo meno di mettere queste decisioni in mano a chi non sa e, che certamente ne sa meno della gallina stessa (politica). Riteniamo che la grande guerra feroce scaturita contro l'allevamento delle galline ovaiole in gabbia sia dovuto sostanzialmente alle seguenti motivazioni:
• Mancato rispetto della densità all'interno delle gabbie tradizionali (gabbie per n. 3 posti gallina ne venivano accasate fino a 5, ecc ); • Carenza di controlli (culpa in vigilando) e relative mancate denuncie da parte di chi aveva l'obbligo giuridico finalizzato a pre-venire sofferenze e maltrattamenti degli animali; • Intervento spropositato di Associazioni in difesa degli animali che tramite i media hanno volutamente sollevato il problema trasformandolo in un vero proprio scandalo; • Interesse di alcuni imprenditori che hanno immediatamente capito che, la produzione e la commercializzazione di nuovi prodotti destinati all'allevamento avicolo poteva trasformarsi in un Business. Le vittime di tale situazione, certamente non condivisibile, sono rappresentate da: a) Le galline che non possono che peggiorare il loro stato sanitario se allevate a terra, nelle voliere e/o nelle gabbie arricchite, in conseguenza di una diminuzione della loro igiene e del loro benessere; b) Gli allevatori, ma soprattutto i più piccoli che non hanno risorse ne aiuto economico per convertire allevamenti non ancora completamente ammortizzati nelle nuove strutture richieste; c) Il consumatore, oggi allertato da una tendenziosa informazione, a cui verrà messo a disposizione un prodotto più costoso e certamente meno sicuro dal punto di vista batteriologico.
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