Art. tratto da : ilsole24ore.
Uno studio sul DNA di polli antichi e moderni, pubblicato a luglio sui Proceedings of the National Academy of Sciences USA, ha fornito nuove indicazioni sui presunti contatti avvenuti in epoca preistorica tra polinesiani e indiani americani. Nell’articolo i ricercatori mettono in dubbio l’affermazione che i pennuti siano stati introdotti in Sud America per la prima volta dai polinesiani, anticipando di molto l’arrivo dei polli spagnoli nel XV secolo.
Infatti, benché sia stata più volte proposta l’esistenza di uno stretto rapporto tra i due popoli in epoca antica, citando come prova la presenza della patata dolce in tutto il Pacifico, e ci siano evidenze archeologiche che i Polinesiani abbiano diffuso i loro polli fino all’Isola di Pasqua, non c’è traccia, secondo gli autori dell’articolo, che li abbiano portati fino in America meridionale. Smentendo uno studio precedente che voleva che i gallinacei fossero stati introdotti nelle Americhe ben prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo. Attraverso l’analisi del DNA di 41 polli cileni “nativi” e il confronto con quello di oltre 1000 esemplari domestici provenienti da tutto il mondo, hanno dimostrato che gli antichi polli, sia quelli polinesiani che i cileni, possiedono una sequenza che è attualmente la più frequente in ogni parte del globo, il così detto gene KFC. Siccome questa sequenza doveva necessariamente essere comune anche nei polli spagnoli, non fornisce alcuna indicazione su pregressi contatti tra Cile e Polinesia. Una sequenza particolare, di origine indonesiana o filippina, è stata invece identificata nei volatili rinvenuti nei siti archeologici dell’Isola di Pasqua, sequenza che non è mai arrivata in Sud America. Questo dato è di estrema importanza perché l’Isola di Pasqua viene comunemente considerata come un trampolino per i contatti tra Polinesia e Sud America.
[Modificato da cirasa72 27/12/2012 18:49]