00 07/09/2007 23:52
Si prende quel che c'e'
Non vorrei sciupare la festa a nessuno, nè fare lo spocchioso, ma non mi sento di essere entusiasta dell'enciclopedia dei polli.
Mi spiego: come libro non e' malaccio, ci sono delle belle foto e non costa molto (caso raro).
Ci sono pero' anche diversi errori, didascalie scambiate, traduzioni fatte un po' cosi', tipo 'pallottole' per tradurre 'pellet' che se lo lasciavano pellet si capiva tutti meglio.
Le informazioni sono da considerare calate nella realta' olandese, probabilmente non lontana dall'esperienza dell'allevamento nella pianura padana, ma abbastanza diversa invece da quella nel resto d'Italia. Un esempio? In Toscana si arrostisce, d'estate, e questi sono tutti preoccupati che l'umidita' non sciupi le piume delle razze calzate e ciuffate.... si, hai voglia!
Sempre a proposito del contenuto, non e' che sia esaustivo di ogni singola razza, e come chiederlo, del resto? Da' qualche notizia e spesso resta abbastanza sul generico.
Nel desertico panorama dell'editoria pollofila italiana, ben venga, ma non possiamo considerarlo un astro del firmamento solo perche' e' una delle poche lampadine accese.
E' un testo divulgativo, piacevole, generico, da leggere ed utilizzare 'cum grano salis', divertendosi.
Tanto per ribadire come la penso, senza voler rientrare in polemiche ormai stagionate e sterili, nulla, ma proprio nulla a che vedere con un testo scientifico-tecnico ragionato e soppesato alla parola quale è lo standard, italiano, per l'Europa o europeo che sia.
[Modificato da paolorsn 07/09/2007 23:54]