00 26/05/2013 16:05
a parte i debiti complimenti a Paolo per la riuscita dell'incubata, mi trovo d'accordo con lui al 100% sull'approccio all'avicoltura.
è vero, alleviamo animali bellissimi. animali però che, tranne certi casi, sono stati selezionati per rispondere a precisi caratteri produttivi. chi per carne, chi per uova, chi per cova... le spettacolari langshan di oggi sono tali grazie ai polli importati come animali a duplice attitudine e diffusi in europa a fine 800. la padovana gran ciuffo, altro animale selezionato come produttore di carne fine e saporita nella francia e nell'olanda del 500-600. brahma e cocincina... non è un caso se tutte le razze da prodotto americane o quasi hanno il loro sangue nelle vene. la verità è che le razze che meglio ci sono arrivate dal passato sono quelle che si erano diffuse per scopi alimentari.
certo, subentrano l'affetto per quello o quell'altro capo del nostro allevamento. eppure sta a noi anche garantire che la prole dei nostri animali migliori - e non peggiori - nel tempo in quanto a forza, robustezza, vitalità, bellezza. questo si può fare solo facendo selezione. e se nel fare selezione i capi peggiori finiranno in pentola, sarà per garantire al loro pool genetico, rappresentato dai fratelli e sorelle che terremo come riproduttori, la possibilità di continuare anno dopo anno. noi sosterremo le loro linee di sangue, loro sosterranno noi. Almeno, io la vedo così, da sempre, non come un rapporto unidirezionale ma come uno scambio, un continuo susseguirsi di interazioni bidirezionali.
Andrea
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