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L'ALLEVAMENTO E' PASSIONE, LA SELEZIONE E' ARTE, solo la conoscenza e l'esperienza fanno i veri campioni
 

La chimera di zio Salvo

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2020 10:10
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08/02/2013 00:45
 
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Andrea Mangoni, 07/02/2013 16:41:

allora, cercherò di spiegarmi meglio.
partendo dal punto di vista che comunque ci sono persone molto più preparate di me in campo avicolo e che di sicuro potrebbero fare meglio di me, nel cercare di capire "cosa" sia la Cornuta, è chiaro che in tutto quello che dico mi gioco ogni giorno faccia e reputazione. l'ho detto io stesso, magari delle ricerche genetiche approfondite potrebbero dire l'esattoopposto, ma io sono convinto che possa trattarsi di una razza diffusa tra pochi da molto tempo. le mie affermazioni partono
a) dall'esperienza nell'allevamento e
b) dall'analisi delle foto e dei racconti dietro di esse.
primo, la mia esperienza come allevatore di Polverara. allevo un ceppo che negli anni '70-'80 vide un taglio con una siciliana bianca. vista la dominanza della cresta a cornetti, il carattere cresta a coppa rimase latente ma compariva, di tanto in tanto, sotto forma di qualche polverara con coppa. ho così visto che almeno in questo ceppo gli ibridi con tracce di geni della cresta a coppa presentavano una cresta a cornetti differente, più ricca di escrescenze laterali o superiori, o dentelli laterali posti anteriormente. la cresta a cornetti in purezza, senza influenze di quella a coppa, dava corna lisce, perfette, con una base appena carnosa, ma con forme differenti in base alle diverse linee di sangue: alcune "famiglie" mostravano cresta con cornetti paralleli, altre con cornetti a V,altre con cornetti in avanti e ricurvi in alto stile happenzeller. credo che alla base di queste differenze agiscano dei geni modificatori e che vi sia l'influenza del tipo di cresta semplice sottostante.
bene, nell'ultimo anno ho visto creste simili a quelle degli incroci proprio in alcuni capi emersi dalle linee di siciliana che voi allevate, come l'ho vista nel bel gallo di Peppe arrivato se non ricordo male dal palermitano. mi viene da pensare quindi che gli animali non siano una mutazione della cresta a coppa, ma derivino da incroci antecedenti con esemplari che avevano cresta a cornetti pura.
secondo punto. nel corso dell'ultimo anno e mezzo ho visto:
-i polli di S.A., con cresta enorme, spesso a V (corna di bue), a volte appiattita; sia foto di animali recenti che di animali vecchi.
-i polli di P2, quelli venduti a 700 €/coppia: cresta a cornetti più piccola e diritta, colorazione un po' diversa da quelli di S.A. e testimonianza di P2 e Cirasa - tra i quali non correva buon sangue, e questo depone aconferma della veridicità della cosa - di un intero pollaio abitato da animali simili;
-un gruppo di giovani esemplari dalle corna quasi parallele, uno anche con corno deforme più corto: per le notizie che ho avuto, non erano ascrivibili in nessun caso a uno dei due ceppi precedenti.
-I polli di Giovanni che aveva recuperato l'anno scorso: non provenivano, mi sembra, da nessuna delle tre linee precedenti.
la stupenda gallina della foto con dietro l'aereo? Cresta eccezionale, ma ignoro se venga dalle stesse linee o se sia una delle pollastrine di cirasa cresciute.
-la pollastra ibrida trovata da S.A. presso un anzianissimo allevatore: l'entusiasmo per la sua scoperta mi ha fatto capire che si trattava di una linea non conosciuta da uno dei più vecchi allevatori noti della razza, e la forma e dimensioni delle corna PUR IN STATO DI ETEROZIGOSI mi fanno pensare ad una linea simile o superiore a quella di S.A.
difficile credere che in queste 5 linee differenti e indipendenti si sia trattato solo di mutazioni puntiformi a partire dalla coppa: troppo perfetta la cresta a cornetti, troppo diverse le linee di sangue, troppi gli animali visti.
PER ME. Sottolineo sempre bene, PER ME. POSSO ANCHE SBAGLIARMI. Ma non credo di andare lontano dal vero se dico che si tratta di una razza selzionata da pochi a partire forse da incroci con altre razze (la fleche? polli nordafricani?) in tempi più o meno remoti (calcolerei dai 150 anni in giù). come fa una razza a non diffondersi? io non me ne stupisco: la polverara era la razza più nota d'Italia, con centinaia di citazioni bibliografiche e artistiche, eppure gli animali puri erano pochissimi e allevati da poche famiglie. in giro per secoli si sono trovati ibridi e le uova venivano bucate sul polo ottuso prima di esser vendute, per evitare che venissero incubate. se questo è stato fatto per una razza storicamente nota, immaginate quanto possa accadere per una razza dalle caratteristiche tali da incutere deferenza e da far nascere leggende su di essa (il "vecchio detto", l'arcangelo Michele, l'innamoramento verso i buoi, eccetera).
secondo me si sbaglia anche a credere che altrimenti sarebbero stati fatti nascere più pulcini. i vecchi contadini delle mie parti in regime di sussistenza, per esperienza, tenevano un piccolo gruppo di riproduttori, facevano nascere un gruppo per la rimonta, mettevano in padella il resto ed eventualmente vendevano incroci e scarti al mercato. di certo non ho mai visto nessun allevatore "antico" mettere a covo tutte le 120-150 uova prodotte da una pollastra! le uova in esubero non venivano fatte incubare, venivano mangiate. credo sia successo più o meno lo stesso anche qui. Perché non se ne vedono di più adesso? il gallo di questo video ha 4 anni almeno. quanto può esser fertile, specie se accoppiato con consanguinei? pensateci un po' su, e ditemi se credete che i vecchi allevatori non tenessero mai un buon riproduttore per più di 1 anno e che non avessero a gestire scarse schiuse causate dalla consanguineità.




Io rispetto il tuo pensiero e le tue deduzioni supportate da esperienze personali di allevamento e studi specifici. In quello che scrivi leggo tra le righe la tua sincerità e la tua buona fede.
Quando però, mi dici che buona parte delle tue deduzioni sono basate sulle informazioni di persone che cercano ancora la mitica bidrina e che conoscono razze di corvo siciliano che vive trecento anni e forse anche più. Consentimi di pensare che la tua fiducia possa essere mal riposta e che forse la tua buona fede è eccessiva. Spero di sbagliarmi e mi impegno a non discuterne più.

Di seguito allego la descrizione dettagliata della Cornuta di Caltanissetta che ha origine dalla tua principale fonte di informazioni.
Quando questa razza (E NON ALTRE O QUALCOSA DI SIMILE)sarà divenuta realtà mi scuserò con tutti ufficialmente.

GALLINA CORNUTA DI CALTANISSETTA ORIGINALE E'un'antica razza di pollo locale autoctona endemica delle campagne di Caltanissetta di cui prende il nome,non e' stata mai citata in nessun libro dedicato all'avicoltura italiana,i contadini nisseni posessori ne sono stati sempre gelosi per tradizione e si sono sempre tramandati questi splentidi polli ovaioli da padre in figli e hanno affidato uova ed esemplari solo a parenti e amici del luogo che hanno ritenuto affidabili e mai a persone di fuori dell'hinterland nisseno,perche' secondo la vecchia tradizione la devono possedere solo ed esclusivamente gli abitanti del luogo e non si deve divulgare fuori del territorio e chi ne e' venuto in posesso li ha tenuti sempre nascosti da occhi indiscreti.E'un pollo tipico medio pesante ,presente con una sola varieta'e con un unico colore,il dorato scuro,molto piu'scuro dal collo oro delle siciliane .Si differenzia dalle altre razze di polli autoctoni siciliani (quale la Siciliana,la Nostrana delle Madonie e la Valplatani,queste ultime due razze come la Cornuta di Caltanissetta oggi molto rare non ancora riconosciute e che stavano rischiando l'estinzione),per la forma caratteristica della cresta a cornetti molto lunghi. Secondo i vecchi contadini che si sono tramandati questi esemplari,esiste nelle campagne del nisseno da diversi secoli.E'un tipico pollo campagnolo. Il tronco è di media grandezza,la testa e'abbastanza larga e profonda,il becco e' forte semilungo nei galli e piu'lungo nelle galline giallo striato di nero. Gli occhi sono vivaci grandi di colore rosso arancio giallogno,la cresta è rossa e verticale,inizia con un'escrescenza carnosa sotto le corna fino al becco e le corna possono essere lunghe: nei galli da 9 a 14 cm negli esemplari piu'grossi e robusti,mentre nelle galline dai 4 ai 7 cm,inoltre hanno le narici molto rilevati grossi larghi e piu' vistosi delle altre razze di polli.I bargigli sono rossi e di media grandezza arrotondati nella maggior parte dei soggetti.Gli orecchioni sono medi di colore rosso e in qualche soggetto è ammessa una leggera presenza di bianco al centro. Il collo è arcurato,dotato di una abbondante mantellina. Le spalle sono larghe. Le ali sono lunghe aderenti al corpo e portati un po pendenti verso il basso. La coda è abbastanza larga,con timoniere lunghe,portata alta quasi a scoiattolo. Il petto è portato abbastanza alto,pieno e arrotondato. Le zampe di media grandezza,dotati di tarsi medi,nudi e abbastanza lunghi di colore verde ardesia,il peso è di kg.2,600-3,200 per i galli e di kg 1,800-2,200-2,400 per le galline.E'un pollo molto rustico e vivace,molto resistente alle malattie e se accudito bene e all'aperto,sa foraggiarsi da solo e le pollastre a 6 mesi,producono circa 180 uova l'anno grosse bianche e ovali da 65-70 a 80 grammi a secondo della mole e dell'anzianita' delle galline.La pelle è giallo-biancastra e la sua carne è ottima e saporita. Allevo questa splentida razza dal 1976 e attualmente dopo una strage canina,possiedo solo 2 galli originali.Nei dintorni di Caltanissetta,so che vi sono una decina di allevatori molto anziani diffidenti e molto attaccati alla tradizione.Spero di ottenere da qualche amico qualche pollastra originale per continuare ad allevare questa splentida razza locale autoctona endemica siciliana.



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