Vorrei ritornare all'argomento di apertura: le Bionde.
L'argomento è interessante, anche se un po' difficile da trattare, soprattutto perchè tratta una razza italiana. La FIAV ha riconosciuta da poco la Bionda Piemontese nelle colorazioni Fulva a Coda Nera e Fulva a Coda Blu; non è stata accettata la colorazione Fulva a Coda Bianca perché di bianca non si tratta bensì di splash.
Esistono altre tipologie e qui il discorso si fa difficle, non vorrei urtare la sensibilità di qualcuno. Il problema è che le caratteristiche che differenziano le due "razze" sono veramente poche: qualche grammo in più e il colore dell'orecchione. Ricordo che nei primi soggetti che furono presentati in visione per la prima volta - erano i primi anni '90 - avevano gli orecchioni di colore difficilmente definibile: rossi con forti tracce bianche o bianchi con forti tracce rosse? Questo lo scrissi anche su un mio articolo di allora. Nel materiale che ho (Vezzani) si parla di orecchione bianco. Da allora la selezione si è divisa: una con orecchione bianco e l'altra rosso. E' difficile, in una così ristretta area territoriale, accettare l'ipotesi di due razze distinte. Ad esempio in Germania due tipoloigie, per poter essere dichiarate due razze, devono avere almeno cinque importanti diverse caratteristiche.
Questo, a brevi (molto brevi) linee, è tutto.
Come fare una buona selezione? Non sottovalutare la difficoltà che il fulvo comporta: schiarisce facilmente, cominciando dalla rachide, dando luogo a sfumature biancastre, specialmente nelle timoniere e remiganti, e cercare di evitare la presenza di marezzature in genere presenti su tutto il mantello. Il colore di fondo deve essere uniforme.Per la tipologia seguire lo standard tenendo presente che se si vogliono esporre ci si deve dimenticare che sono polli da carne e riservargli lo stesso trattamento di razze più "nobili".
Ciao
Fabri