Tanto per portare la discussione in ambito avicolo evitando la sterile polemica, aggiungo un trafiletto trovato su internet a proposito di un protozoo oggi di banale trattamento ma che negli anni '30 non consentiva alternative ai pollai domestici raffigurati sopra nelle foto d'epoca;
"Nota storica: La coccidiosi in medicina veterinaria è una patologia ben nota negli allevamenti intensivi di volatili, conigli e in alcuni casi anche di vitelli e suini. Fino agli anni ’30-’40 era praticamente impossibile allevare in modo industriale polli e conigli perchè questi animali una volta immessi in grande numero in un capannone iniziavano a morire dopo pochi giorni a causa per l’appunto di alcuni ceppi altamente pericolosi di coccidi che trovavano nelle condizioni di sovraffollamento, di scarsa igiene ambientale e nelle tecniche di allevamento ancora estremamente empiriche un substrato ideale per proliferare. Solo la scoperta di alcuni farmaci (anticoccidici) che mescolati con il mangime degli animali inibivano la proliferazione di questi parassiti ha permesso l’allevamento intensivo di queste specie, la produzione di enormi quantità di carne avicola e cunicola e di conseguenza la diminuzione del prezzo di questi animali che sono passati da piatto di Natale a piatto comune e dal prezzo facilmente abbordabile."
P.S. Notiamo come nella prima bella foto postata da Pierins la finestra al primo piano della casa, abbia solo scuri, per giunta malmessi e non vetri..Vogliamo immaginare cosa fosse il "clima" interno della casa in inverno?
[Modificato da pushok-mc 08/02/2011 22:20]
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