pushok-mc, 08/02/2011 22.15:
"Nota storica: La coccidiosi in medicina veterinaria è una patologia ben nota negli allevamenti intensivi di volatili, conigli e in alcuni casi anche di vitelli e suini. Fino agli anni ’30-’40 era praticamente impossibile allevare in modo industriale polli e conigli perchè questi animali una volta immessi in grande numero in un capannone iniziavano a morire dopo pochi giorni a causa per l’appunto di alcuni ceppi altamente pericolosi di coccidi che trovavano nelle condizioni di sovraffollamento, di scarsa igiene ambientale e nelle tecniche di allevamento ancora estremamente empiriche un substrato ideale per proliferare. Solo la scoperta di alcuni farmaci (anticoccidici) che mescolati con il mangime degli animali inibivano la proliferazione di questi parassiti ha permesso l’allevamento intensivo di queste specie, la produzione di enormi quantità di carne avicola e cunicola e di conseguenza la diminuzione del prezzo di questi animali che sono passati da piatto di Natale a piatto comune e dal prezzo facilmente abbordabile."
Beh per quanto riguarda le malattie, da quello che hai scritto puoi facilmente capire che gli animali che venivano allevati in campagna non morivano perchè resistenti ai coccidi, magari convivendoci anche, ma talmente robusti da riuscire a sopportarli. Mentre quelli messi nei capannoni, in condizioni penose facevano salire le cariche batteriche e booom infestazioni. Piuttosto, avrei voluto vedere gli attuali broiler a vivere come quei polli in foto, a dormire dove capitava e a mangiare quello che capitava
P.s. In quanto a stile di vita, io credo che noi siamo messi male oggi, come loro ieri.
Ciao