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...presto una nuova razza padovana?

Ultimo Aggiornamento: 05/07/2008 09:24
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21/01/2008 15:49
 
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giusto oggi mi è capitato tra le mani il quotidiano e-polis di padova, e la notizia veniva riportata come abbastanza sicura: al S. Benedetto da Norcia si sta selezionando una nuova gallina padovana, per far concorrenza agli ibridi commerciali. si cercherà di ottenere esemplari più grossi e di rapido accrescimento, tramite l'incrocio delle padovane gran ciuffo con la Robusta maculata. il progetto è suffragato dalla camera di commercio, e la nuova varietà dovrebbe esser lanciata sul mercato nel 2009, entro Pasqua. gli animali, cito testualmente dall'articolo, "vengono allevati a terra e cibati nell'ultimo mese con latte e miele "(????!!!!????).
A parte l'ultima - forse un pò delirante - affermazione, che magari è dovuta più ai giornalisti che ad altro, direi che la notizia è quantomeno interessante. curiosamete, Trivellato proprio ora sembra stia lavorando alla "Polverara gigante" - a volte le strade del destino sembrano incrociarsi a bella posta.
.
Andrea
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21/01/2008 16:38
 
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[SM=g20538]Ciao Andrea!ma nn sarà un pò esagerato parlare di razza??!!da quanto o capito nn sono argomenti semplici da trattare,come ad esempio il brianzolo,la romagnola ecc...avranno tirato fuori qualche ibrido... a parte che da come c'e scritto sull'articolo sembra che hanno scambiato il pollo x un'automobile! [SM=g20547]
"PROSSIMO LANCIO SUL MERCATO NEL 2009"magari e anche euro5. [SM=g20549]
22/01/2008 07:28
 
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Nuova Padovana
Ibrido più, ibrido meno................
Ciao
Fabri
22/01/2008 09:31
 
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...credo che, se la selezione sarà stata fatta accuratamente, e se gli esemplari avranno un pattern di caratteristiche morfologiche e qualitative molto stabili, si potrà parlare di razza sintetica, nè più nè meno di quanto non si possa dire delle robuste o dell'ermellinata di rovigo.
penso sarà necessario attendere, per cercare di capire se si tratterà appunto di una nuova razza con caratteristiche proprie o se si potrà definire solo come una varietà gigante dell'attuale padovana. E' anche per queso che il titolo del topic ha il punto di domanda!
Andrea
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22/01/2008 12:53
 
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Nouva Padovana?
Ciao Andrea, ma è poi necessaria una nuova razza? Ricordiamoci che la realtà avicola italiana non ha grandi numeri, e fra questi pochi lavorano come si dovrebbe. Già stentiamo a mandare avanti quelle che abbiamo perchè disperdere energie? Se poi si tratta di una "razza" per la produzione di carne industrialmente allora niente da dire.
La Robusta Maculata, come la Robusta Lionata, è stata presa in visone dal CTS FIAV solo a Jesolo 2006 e ancora non conosciamo quanto le caratteristiche morfologiche e di colorazioni siano stabili. Intenmpestivo dunque, perlomeno per noi, definirle razze.
Già oltretutto è fissata la data di "presentazione": Pasqua 2009; mah!
Ciao
Fabri
22/01/2008 13:02
 
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Jesolo 2007 ... e che fatica per portare 6 coppie!!!
22/01/2008 13:22
 
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Ciao Marco, te sempre pronto a trovare l'errore eh!
Sì, è vero, ....e che fatica!
Un salutone.
Fabri
22/01/2008 15:39
 
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Ciao Fabrizio...ci mancherebbe...era solo per precisare metti che qualcuno volesse andare a vedere i cataloghi dei campionati, nel 2006 non le avrebbe trovate...
[SM=g20550]
23/01/2008 11:35
 
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ciao Fabrizio,
allora... c'è bisogno di una nuova razza? probabilmente no. c'è bisogno di una varietà nuova e più competitva? probabilmente sì.
non consco la realtà delle altre regioni, ma tra Padova e Venezia, nei pollai delle famiglie di contadini si vedono quasi sempre due tipologie di polli: polli "nani" di tipo locale (in minoranza) e ibridi commerciali (in maggioranza). Eppure avremmo in queste province la presenza di due razze secolari come la padovana e la polverara. perchè nessuno le tiene?
semplice. perchè sono razze puramente decoraive, a detta di molti. e, per certi sensi, a ragione.
mia madre fatica a capire perchè mi ostino a tenere le polverara,e dal suo punto di vista non ha tutti i torti: un ibrido commerciale raggiunge i 4 kg, fa uova quasi costantemente tutto l'anno (a parte la + o - breve pausa invernale), inizia a daporre a 5 mesi, e a 3 mesi è già un bell'animale da passare...in padella. una bantam locale, avrà sì meno carne, ma saporita e sorpattutto in genere sgrava l'allevatore dal peso di incubazione e cura dei piccoli. si limita a sparire per un meseto salvo poi tornare coi suoi pulcini.
le polverara depongono relativamente poco, non raggiungono più i 3 kg neanche sotto anfetamine(solo i galli, le galline rasentano a stento il kg e 800 - 2 kg), maturano a 9 - 12 mesi, non covano praticamente mai...
è ovvio che per un contadino queste razze sono generalmente una perdita di tempo... e conseguentemente vengono tralasciate a favore di quelle che possono offrire quanto desiderato.
ma purtroppo la possibilità che le antiche razze italiane possano essere non solo diffuse tra un manipolo di appassionati, ma ampiamente nelle nostre campagne, passa dal loro miglioramento. in effetti, esse sono nate in passato per rispondere alle precise esigenze dei contadini; e se no troveranno maggiore difusione presso questa categoria, le vedremo sparire. per questo, se la selezione del s. benedetto da norcia mi darà una padovana di 3-4 kg, che depone abbondantemente a partire dai 5 mesi, io ne sarò felicissimo. perchè così magari questa razza tornerà ad essere un animale da cortile e non un magnifico animale da esposizione. e la fascia di persone interessate ad essa aumenterà, favorendone la conservazione. E allo stesso modo vorrei vedere tornare la mia amata polverara a raggiungere pesi più consoni (nell''800 si parlava di 3 chili e mezzo per i galli!), e magari a farle recuperare quella precocità per cui il mazzon negli anni 30 la elogiava. vorrei solo che smili operazioni fossero fatte con traspareza, onestà intellettuale e rispetto per i consumatori (e, soprattutto, per gli uccelli in questione!)
[Modificato da Andrea Mangoni 23/01/2008 11:36]
Andrea
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23/01/2008 11:42
 
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Ciao Andrea, una padovana di 3/4 kg. non è più una Padovana. Esistono più di 240 razze è mai possibile che non ci sia quella che ci serve? Esistono ovviamente anche altre realtà avicole che non la pensano come me o come noi, il momdo è grande e c'è posto per tutti.
Ciao
Fabri
23/01/2008 11:49
 
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Riciao Andrea, per la Polverara è molto tempo che gli allevatori ci stanno lavorando: seriamente, onestamente e con trasparenza.
Da parte mia non posso far altro che seguirli, ma il cammino, come ti ho già detto, non è facile e spesso bisogna fargli coraggio, come? Con tolleranza nei giudizi e con consigli. Quest'anno a Jesolo sono stato un pò meno tollerante, lo leggerai nella mia relazione dove ne spiego la ragione, e non sono mancate "proteste".
Ciao
Fabri
23/01/2008 12:16
 
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Ciao Fabrizio,
non so se sono d'accordo. una padovana di 3-4 kg non è più una padovana... di adesso. ma i 3kg-3kg e mezzo non dovevano essere certo fuori dalla portata di questa razza un paio di secoli fa. Il dott. Corti mi citava una autore che parlava di padovane ingrassate a dovere che passavano i 5 kg - come lui, sono abbastanza propenso che non si trattasse di padovana, ma di Polverara... ma come lui sono anche propenso a credere che una vera distinzione tra le due non vi sia stata prima della metà del '700, quando le due razze erano probabilmente ancora accumunabili senza troppi patemi d'animo.
non capisco poi una cosa... abbiamo dei magnifici cornish di 4 kg, e dei meravigliosi cornish bantam... allo stesso modo abbiamo una padovana nana, anch'essa frutto di selezione posteriore rispetto alla padovana comune... e non mi sembra, in nessun caso, che le forme bantam siano rapportabili alla forma ancestrale più o meno di quanto lo sarebbe una fantomatica padovana "gigante" rispetto alla sua forma attuale.
riguardo alla Polverara... non so come sia la situazione tra gli avicoltori FIAV. io mi sto documentando per scrivere un libricino su questa razza, e faendolo ho incontrato o parlato con persone di ogni genere: dai dottori dello zooprofilattico di legnaro agli appssionati semplici, dal S. Benedeto da Norcia, a Trivellato, dagli allevatori del progetto COVA a Bruno Rossetto, che ha preservato la razza per mezzo secolo.
la storia che ne sto traendo è fatta di tante persone oneste, che si impegnano per superare molti problemi, ma è fatta anche di bassezze, ripicche ed episodi quantomeno poco encomiabili, non escluse beghe legali di varia natura. Credo - temo - che i prossimi due anni diventeranno particolarmente difficili, per la Polverara: sono infatti finiti i contributi legati al suo allevamento, alcuni locali che ne commercializzavano le carni stanno chiudendo, gli allevatori che la stavano tenendo in maniera "massiva" si sono ritrovati con grosse limitazioni dovute all'incompatibilità tra le norme locali per l'aviaria e le caratteristiche che l'allevamento delle polverara debba avere per poter cedere gli animali con il titolo di gallina polverara, che come sai è un marchio registrato soggetto a limitazioni particolari (sempre a causa delle beghe di cui sopra accennavo). si stanno in più evidenziando problemi relativi alla consanguineità (comparsa di caratteri sgraditi, diminuzione della taglia ed in alcuni ceppi della fecondità), e per ovviarvi molti avicoltori (compresi quelli che fanno capo al progetto cova) non stanno selezionando la razza per tutti i caratteri originali: ad esempio, l'orecchione rosso è ampiamente tollerato negli allevamenti "industriali" (che però non si possono deifnire tali). insomma, temo che per la Polverara possa paventarsi una battuta d'arresto... spero solo che questo non significhi veder sprecati gli sforzi di tanti anni. di per mio, ho deciso di dedicarmi solo a questa razza, partendo da esemplari di selezione Trivellato e soprattutto, facendo un drastico ritorno alle origini, da esemplari di ceppo Rossetto. La mia intenzione sarebbe quella, dopo aver conosciuto quest'ultimo, di continuare sulla strada che lui aveva intrapreso: secondo me rappresenta bene quello che un allevatore serio pò fare lavorando indefessamente per anni con passione ed un pizzico di saggezza contadina. Credo che entrambi i fattori possano fare DAVVERO la differenza.
[Modificato da Andrea Mangoni 23/01/2008 12:18]
Andrea
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23/01/2008 12:25
 
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Padovana Gigante
Ciao Andrea, ma a che velocità riesci a scrivere? :-)) Non riesco a starti dietro!
Credo si parli della Padovana Gigante che non aveva niente a che vedere con la Padovana odierna (col ciuffo).
Ne parlano diversi libri e mi ricordo anche di aver visto una foto o disegno. Credo la selezione sia dovuta a Mazzon, ma non ho qui il materiale e non ne sono sicuro. Ho visto Polverara abbastanza buone, i maschi sono anche di buon peso, le femmine meno. Il difetto più comune, perlomeno per noi, è l'orecchione rosso.
Ma senz'altro si migliorerà.
Ciao
Fabri
23/01/2008 12:44
 
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...velocità supersonica!
...guarda Fabrizio, dopo aver scritto un libro e svariati articoli col fiato degli editori sul collo, ho dovuto dare il meglio di me!

La padovana gigante era stata selezionata dai genitori di Italo Mazzon e portata a compimento da quest'ultimo. di essa si diceva che i capponi arrivassero a 6 kg. eravamo alla fine dell'800 - inizi 900. Ma il caso di cui sto parlando io era proprio credo del 100-1700. e credo si stesse parlando proprio delle padovane - o polverara - ciuffate. comunque non è escluso che si potesse trattare della pesante padovana, varietà autoctona di tipo mediterraneo, imponente come le minorca, estintasi negli anni 30.
per le polverara, sì, l'orecchione rosso non è, almeno nei grossi allevamenti, soggetto ad una selezione assidua, questo perchè attualmente per poter mantenere un numero di riproduttori vitali con sufficente variabilità genetica si è stati costretti achiudere un occhio - e qualche volta anche due. questi stessi allevatori poi mettono sul mercato qualche esemplare non perfetto o in esubero, ed ecco che negli allevamenti amatoriali finiscono geni poco graditi. credo che molto sia dovuto al fatto che le attuali polverara in comercio siano tutte di selezione Trivellato: quest'ultimo infatti utilizzò nella sua selezione anche galline comuni nere con orecchione rosso, oltre che al cornish e alle padoane (thanks Orloff!). comunque la razza avrebbe ampi margini di milgioramento, anche se come dici tu le galline hanno bisogno ancora di elevare e di non poco la taglia.
Andrea
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23/01/2008 13:20
 
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Grazie dell'aiuto Orloff, con Andrea non ce la facevo più :-)).
Vedi Andrea quello che dici è giustissimo e conviene un pò con quello che ho detto anch'io. Ripeto comunque che se si parla di pseudo razze per l'allevamento industriale non metto parola.
Ciao
Fabri
23/01/2008 14:15
 
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Ah....coalissssione! ;-)))!

Allora...

se si trattasse di un incrocio fatto a caso, mettendo sul mercato animali che risultano tutt'altro che stabilizzati nelle loro caratteristiche fisiche, morfologiche, caratteriali, produttive, io la penserei esattamente come voi.
sarebbe inutile, e non ci porterebbe nulla di buono.

però...

però la strada della pazienza e quella dell'incrocio non sono disgiunte A PRIORI. lo stesso Ghigi lavorò ampiamente con gli incroci per dar vita alle sue favolose ciuffine - senza contare che tramite incroci sono nate razze universalmente apprezzate, come le versioni bantam di tanti avicoli e la stessa polverara. non vedo quindi l'incrocio nè come una demone da esorcizzare nè come il salvatore della patria. dovrebbe essere solo un mezzo, da attuare con parsimonia ma soprattutto con attenzione e pazienza.
io non so da quanto tempo il S. Benedetto da Norcia lavori a questo progetto. immagino - o meglio, voglio sperare - che prima di lanciarsi in affermazioni di questo genere, abbia avuto dei risultati tali da essere certo degli animali che verranno immessi sul mercato. del resto hanno lavorato (e stanno lavorando) su tante razze in pericolo, quali la polverara, la padovana, il t. lilla, ecc... voglio quindi essere ottimista sul loro medìtodo di lavoro, anche se non ho mai avuto il piacere di conoscere il centro e chi lo dirige (eccezion fatta per una conversazione telefonica - breve! - con Baldan).

La scelta della robusta è stata casuale? oppure no? questo non lo so... ho riportato la notizia così come la davano i giornali.
è vero, la padovana è stata rilanciata come un prodotto di nicchia... ma è mai davvero decollata? era troppo lontana dalla gente comune, per essere davvero apprezzata.
vorrei aggiungere solo una cosa...
sì, è vero, hai ragione Alex quando dici che dovremmo salvaguardare le razze antiche il più possibile nella loro integrità. Ma io ho una grande paura: che esse cioè finiscano col diventare come un meraviglioso soprammobile, fatto per abbellire le corti degli appassionati. vedo molte di loro sempre più slegate dal tesssuto contadino dal quale sono nate, e ne ho paura... perchè se lasciamo queste razze nelle mani di pochi appassionati temo che il rischio di perderle sia enorme. farle apprezzare per le loro doti dai contadini dovrebbe essere la naturale evoluzione dell'avicoltura italiana - non dimentichiamoci che queste razze sono sempre state fatto oggetto di selezione ed incrocio al fine di ottenere un miglioramento delle loro "prestazioni". penso che per le mie polverara il pù bel regalo probabilmente non sarebbe quello di restare custodite nel mio allevamento o in quello di altri pochi appassionati, ma di essere diffuse ed apprezzate proprio in quelle realtà agricole che nel nostro territorio ne hanno visto la nascita... vorrei andare per strada e vederle razzolare nei poderi o lungo i fossi, o dietro i recinti come ora accade per gli ibridi. e lo stesso dicasi delle padovane....se dall'operazione nascerà un vero nteresse per la razza, e se essa potrà tornare a vivere nelle aie delle fattorie, io ne sarò felice.
ciao![SM=g20540]
[Modificato da Andrea Mangoni 23/01/2008 14:16]
Andrea
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23/01/2008 18:38
 
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Ciao ragazzi!
Sarà che io mangio raramente carne di pollo e mai dei miei, in casa (moglie e figlie) non la gradiscono, pertanto mi riesce difficile pensare, quando guardo un pollo a come sarà la sua carne. Sarà forse anche "deformazione professionale" guardo il pollo e lo giudico bello o brutto in base alla posizione ed alle caratteristiche morfologiche e di colorazione.
Ho, a volte, visitato allevamenti in alcuni istituti, ma ho sempre constatato che si tiene più alla quantità che alla qualità e non parlo della carne o della produzione di uova. Ho sempre visto un certo numero (alto) di galli con un certo numero (altissimo) di galline allevati in promiscuità, quasi sempre le caratteristiche in questi gruppi riproduttori non erano omogene, tutte però contribuivano alla produzione di uova da cova. Questa è forse la ragione per la quale le Polverara hanno gli orecchioni rossi e la prole non sempre ha quelle caratteristiche, anche essenziali, per poter dire di appartenere ad una razza. A meno che non si volesse selezionare la Polverara Calzata dal momento che anche le calze uscivano fuori.
Mi è sempre stato risposto che sono abbligati ad allevare in grandi numeri per ragione di rendiconti annuali.
Ripeto: mi va benissimo, ma non è questo il tipo di allevamento in selezione che io intendo.
Ciao
Fabri
24/01/2008 09:35
 
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Ciao Fabrizio,
hai ragione, nella polverara i problemi succitati ci sono eccome.
il problema resta il fatto che questa razza non è stata "riesumata" solo per canoni estetici, ma per tonare a far rivivere un prodotto tipico della sua terra, la saccisica. l'approccio nella sua selezione fu dunque differente, se non minato da vari problemi.
Credo che il problema della polverara risieda - ma è una mia personale opinione, sia chiaro! - nei periodi subito successivi alla selezione Trivellato. da un lato l'operazione commerciale in sè, dall'altro le beghe legali e la creazione del marchio registrato, dall'altro ancora la produzione in breve tempo di migliaia di esemplari a partire da pochi riproduttori (nella fattispecie, nella selezione Trivellato si partì da 6 polverara ancestrali di ceppo Rossetto incrociate con poche padovane, galline comune ed un cornish... in totale non più di una quindicina di esemplari)... insomma, tutta una serie di fattori che resero rischiosissimi i primi anni di allevamento di questa razza. credo che all'inizio non venne stilato (come invece penso dovrebbe essere sempre fatto all'inizio di un programma di recupero di una razza sull'orlo dell'estinzione) un albero genealogico per contraddistinguere il patrimonio genetico dei vari ceppi ceduti agli allevatori. credo che non siano date indicazioni sugli accoppiamenti, e temo che all'inizio soprattutto un allevamento in forte promiscuità abbia portato ben presto a riaffiorare quei caratteri indesiderati propri delle razze utilizzate per il recupero. il problema successivo e conseguente fu una grossa perdita di variabilità genetica. io ho visitato e intervistato un allevatore delle Polverara che aderisce al progetto CO.VA. Come ti dicevo, anche lui si è lamentato del riaffiorare di caratteri non voluti. Nell'ambito di quel progetto, esemplari con caratteri indesiderati molto evidenti vengono scartati e destinati alla... mensa. Stanno riaffiorando in particolar modo caratteri come il ciuffo da padovana, le gambe piumate o l'assenza di ciuffo.
la mancanza di variabilità genetica in vari allevamenti ha indotto i partecipanti al progetto co.va. ad adottare lo screening genetico degli esemplari con uno scambio mirato di riproduttori maschili.
Al momento però la situazione non è ancora così rosea, pare, da potersi permettere il "lusso" di scartare dalla produzione tutti gli esemplari con orecchioni rossi o rosati. per questo l'orecchione non è di fatto minimamente stimato all'interno dei progetti di slezione attuali.
[Modificato da Andrea Mangoni 24/01/2008 09:36]
Andrea
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24/01/2008 11:10
 
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ciao Alex, discorso variabilità: un programma serio di programmazione degli accoppiamenti secondo me sarebbe stato molto utile all'inizio, quando invece è stato (sempre a mio avviso) messo in secondo piano.
il riaffiorare dei caratteri indesiderati io lo vedo come l'accumularsi a causa della consanguineità di alleli recessivi: in pratica i caratteri on sono frutto della grande variabilità, ma di un esasperato imbreeding. a conferma dell'imbreeding eccessivo ci sarebbe pure la riduzione della taglia in molti ceppi, e in qualche caso la forte diminuzione di fertilià. L'istituto zooprofilattico di legnaro ha pensato bene di utilizzare lo screening genetico proprio per questo: cercare di individuare negli allevamenti quegli esemplari che potessero garantire unacerta variabilità per cercare di dare ossigeno ad una razza purtroppo (e lo dico con grandissimo rammarico) asfissiata in pochi anni da un allevamento approssimativo e soprattutto non ragionato.
ciao!
[SM=g20540] [SM=g20540]
[Modificato da Andrea Mangoni 24/01/2008 11:11]
Andrea
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24/01/2008 14:52
 
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Ciao Andrea e Orloff, vedo che piano piano si riesce a trovare una linea quasi comune.
Ricordo di aver visto, tanti anni fa (diciamo dieci o giù di lì)le prime Polverra: era una mostra Nazionale a Reggio Emilia e fu presentata, nelle due colorazioni, bianca e nera, da un allevatore di Shamo (AERAv). Mi è subito interessata questa razza italiana della quale poco conoscevo. Mi sono buttato sui miei libri (ne ho veramente tanti, dal 1800 ad oggi, anzi se avete bisogno di notizie indietro nel tempo non fate complimenti)alla ricerca di tutto ciò che riguardasse questa vecchia razza.
Fu fatto lo standard e credo da allora, eccetto poche eccezioni, ho sempre giudicato io i sogetti esposti. Ricordo comunque molto bene quei primi soggetti: tutti di mole un po' piccola; ciuffi irregolari alcuni piccoli senza ernia craniale altri troppo sviluppati, barbe troppo scarse altre troppo piene da coprire completamente gli orecchioni che, fra l'altro, erano più rossi che bianchi; le creste, terribili, la maggior parte erano a farfalla, di cornetti neanche l'ombra; i tarsi, allora si richiedevano assolutamente ardesia, erano tutto meno che come richiesti, addirittura alcuni, come ho detto, avevano una leggera calzatura. Ricordo, nonostante tutto, di aver dato anche un "Molto Buono", per invogliare l'allevatore a continuare. Bene, da allora gli allevatori non sono molto aumentati, almeno quelli FIAV, ma la selezione è stata sempre fatta e gli ultimi animali che ho visto a Jesolo non erano poi tanto male tanto che, come ho detto, mi sono permesso di essere un po' meno tollerante pensando: non si può tollerare a vita. Se si potesse fare un raffronto fra le prime e l'ultime credo si potrebbe essere soddisfatti, però siamo arrivati ad un punto fermo, da alcuni anni noto pochi migloramenti.
Torno a dire che se la selezione fosse fatta con una collaborazione fra tutti gli allevatori, FIAV o non FIAV, si potrebbero ottenere migliori risutati.
Ciao
Fabri

24/01/2008 23:36
 
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ciao Fabrizio,

sono d'accordo con te: va operata una differente selezione. E sono anche d'accordo sul fatto che c'è stata davvero un grosso miglioramento dai primi esemplari allora disponibili ad oggi, ma decisamente si dovrebbe secondo me andare avanti... o forse tornare indietro?
sai, la storia mi appssiona sempre tanto, così ho cercato di mettermi in contatto con l'uomo che ha conservato nel modo per lui migliore gli ultimi esponenti in purezza della razza per 50 anni.
Rossetto ha tirato su le polverara in maniera splendida, visti gli anni che correvano, e le uniche differenze veramente grosse dallo standard (tarsi verde oliva e assenza di barba o barba ridotta)erano caratteri già presenti nel ceppo quando lo ricevette negli anni 50.
i suoi esemplari... orecchuioni candidi e niente piume sui tarsi.
approfitto della tua esperienza - e della tua fornitissima biblioteca! - per chiederti qualcosa che francamente non ho mai capito: perchè nello standard odierno la polverara deve avere una piccola ernia cervicale? Mazzon la proclamava assente nel '34, ma ne accennava la presenza nel "Raccoglitore" al finire dell'800; Trevisani non la menziona. Gli esemplari di Rossetto non se mostrano granchè traccia, pur restando piuttosto fedeli per i restanti caratteri agli esemplari mostrati nelle foto di Anita Valli del 44.
...io ricomincerò la mia selezione dai suoi esemplari. hanno di sicuro sangue meno "incrociato", anche se purtroppo con la morte dell'ultimo gallo di ceppo rossetto sarà necessario usare sangue di selezione Trivellato o di qualche altra razza. E sarebbe bello anche riportare in vita la dorata e l'argentata citate dal trevisani, ma chissà....
notte alta!
[Modificato da Andrea Mangoni 24/01/2008 23:37]
Andrea
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25/01/2008 07:59
 
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Ernia Cervicale
Ciao Andrea!
In effetti alcuni la volevano con l'ernia, altri no.
Senza ernia si avevano ciuffi eterogenei e sempre molto scarsi, invece con l'ernia c'era più omogeneità e ciuffi apprezzabili. Siccome non c'era sicurezza di come in effetti fosse in origine, noi abbiamo, per la ragioni sopra esposte, optato per l'ernia. Non troppo grande però altrimenti genera ciuffi stile Padovana.
E' interessante la strada che prendi, forse anche io avrei preferito quella, fra l'altro conoscevo già le tue intenzioni, le avevo lette, tempo fa, qui nel forum; tienimi informato e se puoi mandami delle foto, ok anche alla mia email. Conosci la mia opinione: non mettere mai troppa carne al fuoco. L'Italia avicola è quella che è!
Ciao
Fabri
25/01/2008 08:23
 
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ciao Fabrizio, grazie per la risposta! finalmente ne so qualcosa di più. non ti preoccupare, il fatto che mi piacerebbe vedere le dorate e argentate non vuol certo dire che mi ci dedicherò - ho tempo a sufficenza per gestire un piccolo manipolo di bianche e nere, figuriamoci altre varietà! per di più, se mai avrò il tempo di farlo, dedicherò i miei sforzi ad un progetto di ricerca e recupero che per ora temo sia ancora lontano.
io non ho la tua mail; se vuoi puoi scrivermi alla mia: info@oryctes.com

grazie e a presto!
.
Andrea
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25/01/2008 15:56
 
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...troppa fatica?
ciao Alex, e grazie! sì, conosco bene le differenze tra quelli che fino agli anni 30 dello scorso secolo sono stati i pesi massimi dell'avicoltura veneta, cioè gigante e pesante padovana...la prima una razza sintetica, frutto di incrocio tra cocincina e polverara, la seconda una razza pesante autoctona con caratteristiche del pollo mediterraneo. esntrambe scomparse negli anni 30-40... il vecchio "policoltura padovana " di Mazzon docet!
sai, credo che il motivo che ha spinto a non riesumare la gigante padovana, in quest'epoca di "una razza nuova al mese", sia solo uno: troppa fatica. I Mazzon, padre e figlio, lavorarono sulla razza per una quindicina d'anni; non fu facile eliminare la scarsa bontà della cocincina eguagliandone ( e superandone) nel contempo le dimensioni. E' vero che ora abbiamo l'appoggio notevole di tutta una serie di nuove conoscenze di genetica, ma credo che l'opera richiederebbe ancora troppo impegno, progetti a lunga scadenza forse con troppe incognite e poche sicurezze (se non quelle di spese maggiori) per le istituzioni che volessero lavorarvi a dovere. si potrebbe sperare solo nell'impegno di qualche privato, che con passione e dedizione volesse ritentare di offrirci queste gigantesse (c'era pure la Maggi!).
ciao!
.
Andrea
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25/01/2008 16:53
 
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Non scherziamo!
Ciao ragazzi, non scherziamo! Si sta parlando di razze estinte, ma esistite, con tanto di standard, pertanto non si può sbagliare , ne vendere fumo per arrosto. Quindi non ci paragoniamo ad altri!
Vabbè, quando Andrea avrà fatto una bella Polverara, una Gigante Padovana ed una Padovana Pesante, rotrneremo a parlare della Maggi, della Maestà ecc.
Ciao
Fabri
25/01/2008 18:22
 
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...ammetto di non averla capita, Fabrizio!
Credo che nè io nè Alex ci stessimo paragonando a nessuno. al massimo si ipotizzava che non sarebbe impossibile, anche se sarebbe un processo lungo e faticoso, pensare alla ricostituzione della gigante padovana, proprio perchè essendo ben documentata ci sarebbe ben poco da brancolare nel buio!
di mio, non miro nè alla gigante (non mi piace!) nè alla pesante putroppo estinta (una razza autoctona secondo me va recuperata se possibile, ma trovo un pò avvilente la sua ricostituzione a partire da razze che con essa c'entrano poco o nulla, solo allo scopo di riproporre dei caratteri morfologici che slegati dal patrimonio genetico originario per me sono poco più che inutili). Ho ambizioni più basse: un pollaio con delle buone polverara, magari da diffondere sul territorio. stop. se Dio vorrà e se avrò tempo, ben volentieri mi dedicherò ad un'altra razza che mi resta nel cuore, ma per ora nisba. le improvvisazioni ed i colpi ad effetto li lascio volentieri ad altri [SM=g20549]
ciao!
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[Modificato da Andrea Mangoni 25/01/2008 18:33]
Andrea
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26/01/2008 07:15
 
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Ciao Andrea, la mia era una battuta che voleva confermare che noi stiamo discutendo su razze realmente esistite in quanto titolari di uno standard e non su scoperte dell'ultima ora.
Proprio ieri sera stavo guardando il libro di Teodoro Pascal "Le Razze della Gallina Domestica" e a proposito del ciuffo della Polverara scrive che è presente un'ernia craniale di moderata dimensione. Mette anche a confronto razze dell'epoca coma la Maggi e La Gigante Padovana e la Polverara e la Padovana. Se vuoi ti posso inviare le fotocopie (non ho scanner). Mi puoi dare l'indirizzo nella mia posta.
Ciao
Fabri
26/01/2008 08:39
 
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ciao fabrizio, ah, ok, ottimo!
per le fotocopie ti scrivo in privato. grazie infinite, e a presto! [SM=g20540]
Andrea
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09/05/2008 00:40
 
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Forse arrivo a dire la mia un po' in ritardo ma non posso fare a meno di intromettervi nei vostri discorsi. Sto seguendo persolnalmente il progetto CoVa e vi assicuro che non è per nulle semplice selezionere le diverse razze attenendosi precisamente agli standard. Gli animali da valutare sono molti ma mai sufficienti a garantire la perfetta omogeneità del gruppo riproduttore. Per evitare i famosi problemi di consanguineità a volte è necessario chiudere un occhio. Per quanto riguarda la Polverara posso dirvi che, a tre anni dalla sua entrata nel progetto, le cose sono migliorate ma non per tutti i ceppi iniziali. I difetti che ho riscontrato maggiormente riguardano il ciuffo, troppo abbondante o assente, i tarsi... di qualsiasi colore o impiumati, il piumaggio ( freccie rosse nelle mantelline della colorazione nera, penne nere o marroni nella colorazione bianca, etc), il peso ( troppo leggero o troppo pesante!!!) e la chiara somiglianza con polli tipo combattente. Ho potuto osservare che per quanto rigurda il peso, molto dipende anche da come gli animali vengono allevati, a perità di razione alimentare. Sebbene, per preservare la rustucità, il disciplinare imponga l'allevamento estensivo, questo non sempre viene rispettato...e si vede!!!
A volte ho l'impressione che alcuni allevatori abbiano come unica preoccupazione il "peso" o il contributo economico e che poco importi dell'animale, del suo aspetto e del suo benessere. E' vero che la selezione inizialmente è stata molto permissiva ma solo per arrivare ad avere numeri tali da permettere lo svolgersi del progetto e della salvaguardia della razza. Ogni anno i riproduttori sono più inerenti allo standard e gli "occhi si chiudono sempre meno". Per quanto rigurda l'incrocio Padovana x Robusta Maculata, gli esemplari sono molto lontani dall' essere "belli" ma staremo a vedere. Personalmente non credo nel progetto che mi sembra una semplice scorciatoia per avere più carne, più in fretta e con un fregio altisonante. Piccola parentesi sul finissaggio a latte e miele...corrisponde a realtà ed è stato effetuato per richiamare maggiormente l'attenzione sull' IBRIDO COMMERCIALE. Da allevatore amatoriale cresciuto in una famiglia legata alla terra, mi sono fatto una personale idea sulla gallina Padovana: se le comunità agricole avessero avuto a disposizione solo questa razza avrebbero fatto la fame più di quanto non sia realmente accaduto. E' una razza molto bella e forse pure per questo, completamente dissociata alla campagna: soffre molto di infezioni all'apparato respiratorio per l'enorme ciuffo che durante la lunghe giornate invernali, appesantito dalla nebbia, mantiene la testa costantemente umida; ha scarsissima, per non dire nulla, attitudine alla cova ed è incapace di sopravvivere ai predatori... vede molto poco! Che mi dite? Non riesco a capacitarmi del fatto che da più parti venga elogiata perchè legata al nostro territorio, quando invece a me sembra ne sia molto distante. Non voglio assolutamente fare una una criciata contro questa splendida gallina, anzi, vorrei solo capire. Forse parto solo da un punto di vista sbagliato...mah
Ciao ragazzi!!!
09/05/2008 07:55
 
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Anch'io ho una personale idea sulla Padovana e ne ho parlato in vari articoli. Posso dire che l'impegno, la sicurezza e l'entusiasmo che ho messo per la nostra Livorno, nel fargli riconsocere ciò che gli spettava di diritto, non credo possa risuccedere anche con la Padovana, almeno con altrettanto entusiasmo.
Fabri
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